
Lucus significato originario di «radura nel bosco dove arriva la luce del sole»
Il bosco sacro è un luogo di culto caratteristico delle antiche religioni indoeuropee, romana, greca, celtica, germanica.
Nell’Italia centrale, la città odierna di Nemi richiama nel nome il nemus Aricinum (“bosco di Ariccia”), antica sede del santuario di Diana Nemorensis.
Un Bosco Sacro, chiamato Lucus Vestae, era presente a Roma dietro alla Casa delle vergini Vestali sotto la pendice del Palatino
La collinare Lucera era anticamente un bosco sacro etrusco luk bosco, eri sacro,
vantava una propria Lex de luco sacro.

Una grande lecceta con esemplari vecchi di oltre 2000 anni, si trova nel Bosco sacro di Monteluco di Spoleto.
A fianco dei lecci sempreverdi e delle specie arboree dominanti si trovano aceri, carpini bianchi, noccioli, meli e ciliegi selvatici, maggiociondoli, corbezzoli e arbusti come per esempio il ginepro, la ginestra, il rovo, il biancospino, il corniolo e il viburno.
All’interno del bosco è collocata la riproduzione di un cippo lapideo su cui è scritta la “Lex luci Spoletina”, esempio di norma forestale nel mondo romano, iscrizioni su pietra del tardo III secolo a.C., scritte in latino arcaico, che stabiliscono le pene per la profanazione del bosco sacro dedicato a Giove.

Questo bosco sacro nessuno profani, né alcuno asporti su carro o a braccia ciò che al bosco sacro appartenga, né lo tagli, se non nel giorno in cui sarà fatto il sacrificio annuo; in quel giorno sia lecito tagliarlo senza commettere azione illegale in quanto lo si faccia per il sacrificio….