“la rana in fondo al pozzo” e “seduta sul pozzo e guardando il cielo” “井底之蛙”和“坐井观天”
" Zhuangzi ·Autumn Water" all'inizio racconta il dialogo tra He Bo e Beihai. In autunno, quando il fiume Giallo sorge, la superficie del fiume si allarga improvvisamente, così ampia che anche i bovini e le pecore dall'altra parte non possono vedere chiaramente. He Bo era compiacente e pensava di essere grande, ma quando arrivò alla foce del mare e vide il mare , si rese conto di quanto fosse piccolo. Beihai ha detto: "Beh, le rane non possono parlare al mare, sono legate dal vuoto".
si dice che una rana visse in una trappola (pozzo), e un giorno incontrò una tartaruga gigante del Mar Cinese Orientale . La rana disse alla tartaruga: "Guarda quanto sono felice. Quando esco, posso saltare intorno al pozzo. Quando torno, posso riposare , e posso calpestare i miei piedi. Nel fango morbido . Quale di quei gamberetti, granchi e girini può essere paragonato a me?
Sono il proprietario di questo pozzo, che felice! Perché non vieni a spesso al pozzo per dare un'occhiata?" La tartaruga gigante Quindi volevo entrare nel pozzo, ma il pozzo era così piccolo che non riuscivo nemmeno a metterci i piedi.
La tartaruga disse alla rana: "Hai mai visto il mare ? Quanto è largo mille miglia? Quanto è profondo mille miglia? Quando Yu controllò l' inondazione , ci furono nove anni su dieci di inondazioni e il volume dell'acqua non lo fece aumento . Ci sono stati sette anni di siccità e l'acqua del mare non è diminuita molto. Il mare è così immune da inondazioni e siccità, questa è la grande gioia di vivere nel Mar Cinese Orientale. " La rana nel pozzo era sbalordita quando lo sentì, e solo allora seppe dove abitava, quanto è insignificante la terra.
“井底之蛙”和“坐井观天”
Sheela na gig o forse Atargatide o Melusina entità sirenica bicaudata rappresentante il potere apotropaico femminile evocata in culti arcaici precristiani a lato nodo celtico forse un dara ” quercia” sacra in ambito druidico
Secondo la leggenda le melusine dovrebbero sposare un cavaliere a condizione di un tabù particolare: non essere viste nella loro vera forma, quella di una fata dell'acqua, con la coda di pesce o di serpente, al posto delle gambe. La rottura del tabù della melusina, fonte dell'autorità e della ricchezza cavalleresca, può condurre il cavaliere alla rovina e condannare la fata a rimanere una sirena per sempre.
Le più antiche notizie sulla natura delle melusine risalgono al XII secolo. Possibili origini si trovano già in saghe pre-cristiane, greche, celtiche, così come nella cultura del Vicino Oriente. In qualità di leggenda storico-genealogica, risale alla famiglia Lusignano della regione francese di Poitou
Parco di Bomarzo Melusina Fata appartenete alla specie delle sirene
La sirena bicaudata all’entrata della Pieve a Corsignano
Gargoyle abbazia Sainte Foy, Conques, Francia 1050 i curiosi
La Melusina di Sant’Ambrogio, a Milano nell’ambone marmoreo, datato inizi del XII secolo, periodo templare.
Il logo della catena ‘Starbucks’
Como
Il simbolismo della Melusina o sirena bicuadata si riferisce alla natura duale della donna che collega mondi tra loro differenti, unendo la terra con l'acqua, sospesa tra carnalità e spiritualità: la cultura occidentale vede nella donna un passaggio tra più mondi, tra la vita e la morte.
Per questo la donna nelle società celto-germaniche, come quella longobarda, erano sempre molto rispettate e particolarmente tutelate anche dal diritto germanico (vedi Editto di Rotari).
La melusina è rappresentata come una figura chimerica: una sirena che in entrambe le mani tiene le sue due code, nell’architettura e nella geometria del “sacro” rappresenta la vescica piscis, elemento vulvare per eccellenza, come scaturisce dallo stesso nome, vesica in latino vuol dire proprio vagina.
Sin dalla Preistoria l’uomo ha sempre cercato nei simboli sessuali un qualche elemento per allontanare le forze maligne e assicurare fertilità e procreazione a una famiglia o a una comunità intera. La fecondità veniva spesso rappresentata da donne formose che mostravano i propri genitali in pose provocanti, simboli di lussuria e attrazione fatale.
La doppia natura della melusina di donna e pesce può essere oltretutto interpretata come allegoria della dualità della natura umana: carnale e spirituale.
Duomo di Acerenza
Presente sulla famosa “Tour Melusine” (Torre della Melusina) nella Vandea, Francia. Il complesso fortificato risale al primo quarto del 1200 e la torre è del 1400. impressa sull’ambone longobardo della Pieve romanica di San Pietro a Gropina presso Loro Ciuffenna. Rimanda ad antichissimi culti pagani della Terra-madre della tradizione celto-germanica di cui ci parla lo storico romano Tacito nel suo saggio Germania del I sec. d.C. il culto di Nerthus. descrivendo dettagliatamente il rituale che prevedeva l’immersione della dea nelle acque di una isola del Mar Baltico, dove aveva luogo una misteriosa trasformazione, così segreta che tutti coloro che vi assistevano venivano poi inghiottiti dalle acque.
L’origine di questa storia probabilmente tramandata di padre in figlio fin da epoche primordiali è celtica. Le zone dove sono stati trovati riferimenti culturali a questa leggenda sono tutte aree di cultura celtica, dalla Scozia (Pitti), alla Bretagna, alla Normandia, al Poitou, ai Paesi Bassi. L’iconografia delle sirene bicaudate è particolarmente diffusa in Toscana, in tutte le pievi più antiche del contado tra cui spiccano quelle di San Pietro a Gropina e quella di Corsignano presso Pienza.
Capitello nella navata della chiesa di san Michele a Pavia, anche i cistercensi, pur condannando il bestiario ne riconoscevano l’invincibile attrattiva sui fedeli, la “mira sed perversa delectatio”, il piacere meraviglioso e perverso che esso procurava alla fantasia dei devoti cristiani, culti anteriori con una valenza archetipica non facilmente cancellabili con la repressione.
Sheela na gig
Naga Kanya considerata anche figlia dei Naga, è protettrice dei serpenti, ma come Melusina è anche legata al culto dell’acqua, dei fiumi e della pioggia ed ha un posto d’onore nella religione Indù e Buddista non solo in India. Sheela Na Gig e la divinità indiana della fertilità Lajja Gauri. Sheela Na Gig che si trova nella chiesa di Notre-Dame de Bruyères-et-Montbérault e due sculture di Lajja Gauri in India.
I naga sono divinità minori che abitano in paradisi acquatici, sul fondo di mari, fiumi e laghi, in palazzi di gemme e perle. Sono i guardiani dell’energia vitale che è custodita nelle sorgenti d’acqua, nei pozzi e negli stagni. Sono anche i guardiani delle ricchezze delle profondità della terra e del mare- coralli, conchiglie, perle e pietre dure. Hanno una preziosa gemma incastonata sulla fronte. Le principesse serpenti, famose per l’intelligenza e il fascino, sono le antenate mitologiche di numerose dinastie del sud. Si dice che il Kerala sia una terra così verde e fertile proprio grazie all’intervento dei naga.
In origine il Kerala era una terra sottomarina. Poi un giorno Parasurama, sesta incarnazione terrena del dio Vishnu, scagliò la magica ascia che aveva ricevuto in dono dal dio Shiva e tra i suoi piedi e il punto dove l’arma si inabissò emerse il Kerala.
Impossibile stabilire quanto un ” impatto”estetico sia foriero di essenza ontologica ,scavalcando l’ovvieta’ si slanci “oltre il visibile… trascendendolo
Misteriosi e discussi (come tutti i testi antichi ) manoscritti esoterici che narrano di una protostoria universale: ”svelavano la storia segreta della Terra e dell’Uomo secondo la più antica tradizione di stampo Shintoista detenuta dalla cultura giapponese: dall’arrivo sul nostro Pianeta milioni di anni or sono di esseri semi-divini, alla creazione dell’Umanità “dei cinque colori”, al peregrinare di queste cinque razze madri umane sino al susseguirsi di Dinastie Celesti antidiluviane sulla Terra per ad arrivare all’investitura della Casa Imperiale Giapponese attuale, alcuni secoli prima di Cristo.’‘
(confer il ricercatore Marco ZagniI documenti Takeuchi e le ricerche dell’Ahnenerbe)
Citati anche nei testi dal noto politologo Giorgio Galli , in relazione alla connessione tra fenomeni di potere politico ed esoterismo. cap X pag 100 Il Giappone e i doccumenti Takeuci (Takenouci) Hitler e L’esoterismo
Il sedicesimo petalo del crisantemo, 菊 kiku simboleggia il mondo e le sue 16 regioni. il Sigillo floreale del crisantemo è lo stemma usato dai membri della famiglia imperiale giapponese.
I manoscritti di Takenouchi sono una serie di misteriosi documenti trascritti 1.500 anni fa, da testi ancora più antichi, da Takenouchi Matori in un misto di caratterie sigilli.
Secondo la leggenda, i documenti originali sono stati redatti in caratteri divini molti millenni fa dagli stessi dei, testi raccontano che il Giappone, in un epoca protostorica, era diventato il centro del mondo, gli dei crearono razze ( cinque colori )che si sono disperse verso l’esterno. Il Koto era stato il grembo della creazione di un governo mondiale unificato sotto il regno del primo imperatore dio, la Sumera-Mikoto che aveva diviso il mondo in 16 regioni con il Giappone al centro.
I documenti Takenouchi sarebbero stati custoditi dai discendenti di Takenouchi Matori, figlio dell’eroe leggendario giapponese Takenouchi no Sukune 武内宿禰
Takenouchi no Sukune 武内宿禰 leale vassallo che si dice abbia servito i cinque imperatori Keiko, Seimu, Chuai, Ojin e Nintoku. È una figura leggendaria e si dice che abbia bevuto ogni giorno da un pozzo sacro, e questo lo ha aiutato a vivere fino a 280 anni, è consacrato come Kami della longevità, delle arti marziali nel santuario di Ube
竹内巨麿 Komaro Takeuchi
Si narra che i manoscritti originali sono stati tramandati di generazione in generazione e mantenuti nel Santuario Koso kotai jingu.皇祖皇太神宮
Nel 1893 (Meiji 26), si trasferì a Tokyo con i tesori ei documenti che suo nonno gli diede come testamento , “Apri quando il mondo diventa pacifico”. Lascia i tesori e i documenti a un conoscente e raggiungi il quartier generale di Tokyo Mitakekyo Mi sono allenato per mille giorni sul monte Kurama e sul monte . Imparò il taoismo shintoista e il moji Jindai dagli spiriti e dai praticanti come ” Okuninushi no Mikoto” , subì un processo per lesa maestà relativamente ai contenuti di questi testi , sin quando fu scagionato .
L’espressione “anima” è una combinazione delle parole “spirito” e “anima”.
Spirito 靈 (rei, tama) ha vari significati come cose eccellenti e misteriose, dèi, cuori e vite, atmosfera spirituale. Inoltre è sentito come un senso che trascende i cinque sensi (sesto senso), ma può anche riferirsi a un fenomeno o esistenza come puro spirito che non può essere colto come entità materiale.
L'” anima ” si riferisce allo spirito che controlla lo spirito, ed è in contrasto con PO l'”魄” che controlla il corpo . [4] ]
Inoltre, al momento della morte umana, si pensava che “l’anima” sarebbe sorta e sarebbe tornata in cielo, e la “魄” sarebbe tornata sulla terra mentre il cadavere veniva sepolto sottoterra.
Pertanto, la parola “anima” è usata per riferirsi a un concetto che include sia “spirito” che “anima”. Tuttavia, è solitamente la realtà personale che governa le attività fisiche e mentali di un individuo, intendendo un’esistenza eterna e immortale che trascende la percezione dei cinque sensi . E può essere utilizzato non solo per gli esseri umani, ma anche per animali, piante e minerali