Itaque hoc quod apud Pomponium legi animo mandabitur:
‘quidam adeo in latebras refugerunt ut putent in turbido esse quidquid in luce est’.
Inter se ista miscenda sunt: et quiescenti agendum et agenti quiescendum est. Cum rerum natura delibera: illa dicet tibi et diem fecisse se et noctem.
Vale.
Ti verrà affidata questa frase che ho letto in Pomponio:
“Vi son quelli che tanto rifuggono sotterra che ritengono tempesta tutto ciò che sta sotto il sole”.
Bisogna saper conciliare queste due tendenze, che il flemmatico prenda iniziative
e che chi è sempre in attività sappia apprezzare la quiete.
Consigliati con la natura, ti dirà di aver creato sia il giorno sia la notte. Sta’ bene.
("vi è chi vive così chiuso nel suo guscio da vedere un oscuro pericolo in tutto ciò che sta alla luce del sole" Occorre saper conciliare le due condizioni di vita l'uomo che vive nella quiete sia più operoso e l'uomo d'azione trovi il tempo per riposare. Tu segui l'esempio che ti da madre natura essa ha fatto sia il giorno che la notte.)
Ad Lucilium, III
Così ciò che ho letto in Pomponio sarà mandato a mente: «Certi a tal punto sono rifuggiti nei nascondigli, che credono sia nel torbido tutto ciò che è nella luce». Devono essere mescolate tra loro queste (cose): e da chi riposa si deve agire, e da chi agisce si deve riposare. Delibera con la natura: lei ti dirà che ha fatto e il giorno e la notte.
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