।।2.47।।कर्तव्यकर्म करनेमें ही तेरा अधिकार है फलोंमें कभी नहीं। अतः तू कर्मफलका हेतु भी मत बन और तेरी अकर्मण्यतामें भी आसक्ति न हो।

Tu hai diritto soltanto all’azione, e mai ai frutti che derivano dalle azioni. Non considerarti il produttore dei frutti delle tue azioni, e non permettere a te stesso d’essere attaccato all’inattività.”

Krishna कृष्ण

Il Beato, II: 47 Bhagavadgītā “Il canto del divino”भगवद्गीता episodio del poema epico Mahābhārata.

Medicina cinese: la Radice e i Fiori Giulia Boschi

Un testo imprescindibile per l’introduzione alla cultura cinese
Le ricchissime citazioni -anche inedite- tratte dai classici cinesi, tradotte direttamente dal cinese all’italiano, i puntuali riferimenti bibliografici a opere occidentali, il taglio umanistico e antropologico, la trattazione lineare di argomenti normalmente elusi per la loro complessità (cosmogonia, cosmologia, cronobiologia, biotipologia etc.) rendono il volume un’opera unica nel panorama delle pubblicazioni in lingua italiana.)

https://www.giuliaboschi.com/

Racconti di Satori 悟

«Satori, in termini psicologici, è un oltre i confini dell’Io. Da un punto di vista logico è scorgere la sintesi dell’affermazione e della negazione, in termini metafisici è afferrare intuitivamente che l’essere è il divenire e il divenire è l’essere.»
Daisetsu Teitarō Suzuki, dall’introduzione del libro Lo zen e il tiro con l’arco di Eugen Herrigel

Il satori è il momento dell’illuminazione  momento in cui l’intera esperienza personalecosmica è proiettata in un unico istante, che porta ad un annullarsi cosciente del soggetto, non derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla partecipazione ad esso tramite l’atto puro

Nella sua essenza, lo Zen è l’arte di vedere nella propria natura.
Daisetsu Teitaro Suzuki, Buddhismo Zen

Lo Zen non ha nulla a che vedere con la mente… è il ruggito di un leone.
E il maggior contributo delle Zen al mondo è la libertà da sé stessi.
Osho, Discorsi

Un’unica forza, l’Amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi.
Giordano Bruno

IL MARZIALISTA

植芝盛平, Ueshiba Morihei   fondatore dell’AIKIDO 合氣道

” Mentre stavo passeggiando da solo in un giardino, sentii che uno spirito dorato sgorgava dalla terra copriva il mio corpo tramutandolo in un corpo dorato, allo stesso tempo mente e corpo si mutarono in luce, riuscii a comprendere il cinguettio degli uccelli e fui pienamente cosciente della mente del Tutto..lacrime inarrestabili di gioia mi inondarono il viso…

Nel momento della piena realizzazione il senso limitato del sè si dissolve, viene alla luce la percezione che la coscienza non è proprietà di nessuno che non c’è nessuno a cui appartenga. la coscienza non è ”essa” ma ”io” universale che crea lo spazio e il tempo ed è la natura di tutte le cose : coscienza, esistenza, amore.”

LO SCIENZIATO

”Sentii improvvisamente un’energia fortissima emergere dal mio petto…questa energia viva era amore, ma un amore così intenso e così incredibilmente appagante che superava ogni sentimento e nozione che avevo sulla natura dell’amore.

Ancora più incredibile che la sorgente di questo amore fossi io.
Si manifestava come un ampio fascio di luce bianca e scintillante , viva e beatifica, che sorgeva dal mio cuore con forza incredibile .
poi all’improvviso quella luce esplose.
Riempì la stanza e si espanse fino ad abbracciare l’intero universo con lo stesso bianco splendore…. quella è la sostanza di cui è fatto tutto ciò che esiste”

Federico Faggin


E questa luce che brilla sopra questo cielo, più in alto di tutto, più in alto di ogni cosa, nel più elevato mondo al di sopra del quale non c’è nessun altro mondo, è la stessa luce che è nell’uomo.
Upanishad
La coscienza non è una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte che contiene ogni cosa.
Edmund Husserl

La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima.
Carl Gustav Jung

Osho Rajeneesh per quanto controverso provocatore a mio avviso resta un maestro della Tradizione in senso spirituale.

Una vertigine chiamata vita” 

“Mi ricordo quel giorno fatidico… Ho cercato per molte vite, ho lavorato su di me, ho lottato, ho fatto tutto quanto era possibile e non è mai successo nulla. Ora capisco perché non accadeva nulla: lo sforzo era l’ostacolo, la sete di ricerca era l’ostacolo. È vero che non ci si può realizzare senza cercare, la ricerca è necessaria; ma arriva un momento in cui la ricerca deve essere lasciata cadere. La barca necessarie per attraversare il fiume, ma poi arriva un momento in cui devi scenderne, dimenticartene, lasciarti alle spalle quella barca. Lo sforzo è necessario: senza sforzo nulla è possibile, e allo stesso tempo, con uno sforzo non s’ottiene nulla. Esattamente sette giorni prima del 21 marzo 1953, smisi di lavorare su di me: arriva un momento in cui si vede la totale inutilità dello sforzo. Hai fatto tutto quello che potevi fare, e non è successo nulla. Hai fatto quanto è umanamente possibile, che cos’altro potresti fare? La speranza viene meno e si abbandona ogni ricerca: il giorno in cui misi di cercare, il giorno in cui non aspettai più l’accadere di qualcosa, qualcosa iniziò ad accadere. (…) il giorno in cui smisi di sforzarmi, anch’io mi fermai: infatti, non si può esistere senza sforzo, né si può esistere senza desiderio o senza lotta. Il fenomeno del’ego, del sé, non è un oggetto, bensì un processo. Non è la sostanza che si trova dentro di te: la devi generare in ogni istante. E’ simile all’azione del pedalare: se pedali, la bicicletta continua ad andare; se non lo fai, si ferma. Potrebbe proseguire per un po’, a causa della forza d’inerzia, ma quando smetti di pedalare, di fatto la bicicletta inizia a fermarsi: non ha più energia, non ha più la forza di andare oltre. È inevitabile che si fermi e cada a terra. L’ego esiste perché noi continuiamo a pedalare sul desiderio, perché continuiamo a lottare per ottenere qualcosa, perché continuiamo a proiettarci in avanti. Il fenomeno del’ego è proprio questo: proiettarsi in avanti, nel futuro, oppure nel passato. Proiettarsi in ciò che non esiste, crea l’ego. E poiché questo fenomeno scaturisce da qualcosa che non è esistenziale, è simile a un miraggio. E’ formato unicamente da desideri; è soltanto una sete e null’altro. L’ego non è nel presente, e nel futuro. Se vivi nel futuro, l’ego sembra estremamente concreto. Se sei nel presente, l’ego è un miraggio… Inizia scomparire.(…) Ero in uno stato catatonico: verso le otto andai a dormire. (..) Fu un sonno stranissimo, il corpo era addormentato, io ero sveglio. verso mezzanotte gli occhi si aprirono all’improvviso. Non li aprii io, il sonno fu rotto da qualcos’altro. Intorno a me, nella stanza, sentii una presenza imponente. La stanza era piccolissima. Sentii tutt’intorno a me una pulsazione di vita, una vibrazione assordante, simile all’uragano: una tempesta incredibile di luce, gioia ed estasi. Ero sommerso: era tanto reale che ogni altra cosa divenne irreale. I muri della stanza divennero irreali, la casa divenne irreale, il mio stesso corpo divenne irreale. Ogni cosa era irreale perché ora, per la prima volta, la realtà era presente. (…) quella notte un’altra realtà aprì la sua porta, un’altra dimensione divenne disponibile. All’improvviso era presente, quella realtà “altra”, una realtà separata: la realtà vera, o in qualsiasi modo tu voglia chiamarla. Chiamala Dio, verità, Dhamma, Tao, o come meglio preferisci. Era senza nome. Ma era presente,così opaca, così trasparente, e tuttavia tanto evidente che chiunque avrebbe potuto toccarla. Nella stanza mi stava soffocando: era troppo intensa e io ero incapace di assorbirla. Sorse in me il  bisogno spasmodico di precipitarmi fuori da quella stanza, uscire sotto il cielo. Se fossi rimasto pochi minuti ancora, sarei soffocato. Così mi sembrava. Corsi fuori, uscii all’aperto. Sentivo la necessità di essere semplicemente sotto il cielo, con le stelle, con gli alberi, con la terra, essere con la natura. (…) mi incamminai verso il giardino più vicino. Era una camminata totalmente diversa, come se la forza di gravità fosse scomparsa. Camminavo, o correvo, o semplicemente volavo; Era difficile decidere. La gravità era assente. Mi sentivo senza peso, come se una forza mi trasportasse: ero nelle mani di un’altra energia. Per la prima volta non ero solo, per la prima volta non ero più in individuo, per la prima volta la goccia era caduta nell’oceano; ora l’intero oceano era mio, io ero l’oceano. Non c’erano più limiti. Un potere tremendo sorse dentro di me, come se avessi potuto fare qualsiasi cosa, in qualunque situazione… Io non ero presente, esisteva solo quel potere. (…) ero rilassato, mi lasciavo andare. Non ero presente. Lui era lì-chiamatelo Dio-Dio era presente. Preferirei chiamarlo Lui, perché Dio è una parola troppo umana, ed è stata logorata dall’abuso, troppe persone l’hanno inquinata: cristiani, indù, musulmani, preti e politici, tutti hanno fatto di tutto per corrompere la bellezza di questa parola, perciò lasciate che lo chiami Lui. Lui era presente, e io ero semplicemente trasportato.. trasportato da un’onda. Quando entrai nel parco, ogni cosa divenne luminosa. …) Quando tornai a casa, erano le quattro del mattino, per cui, secondo l’orologio, era rimasto là perlomeno tre ore; ma fu un’infinità. Non aveva nulla a che vedere con l’orologio, era senza tempo. Quelle tre ore divennero un’eternità, senza fine. Non c’era tempo, non esisteva lo scorrere del tempo. Era la  realtà vergine, incorrotta, intatta, incommensurabile.”




L’iniziazione ai misteri di Eleusi difatti culminava in una εποπτεία “epopteia”, in una visione mistica di beatitudine e purificazione, che in qualche modo può venir chiamata conoscenza. Tuttavia l’estasi misterica, in quanto si raggiunge attraverso un completo spogliarsi dalle condizioni dell’individuo, in quanto cioè in essa il soggetto conoscente non si distingue dall’oggetto conosciuto, si deve considerare come il presupposto della conoscenza, anziché conoscenza essa stessa.”

Giorgio Colli

Oppure come sostiene Angelo Tonelli in Attraverso Oltre
pag. 38 Eleusis
“Potremmo ipotizzare che l’epopteia fosse un approfondimento nella forma della luce dell’esperienza dell’unità di tutte le cose già assaporata nella telete/myesis un consolidamento noetico di questo stato di coscienza, depurato dal tumulto emozionale, che contrassegnava il primo livello di iniziazione, tutto fondato sulla trance dinamica sollecitata dalla musica dal canto, dalla danza, dal caos:
Tutti modi per destrutturare, dionisicamente, l’ego ordinario e consentire un viaggio ad interiora terrae che è condito sine qua non di un effettivo percorso di illuminazione mistica e sapienziale..”

L’arte dell’impossibile Steven Kotler

”Per quanto ne sò più faticoso che sopportare il carico emozionale del perseguire la vera eccellenza è solo il peso emozionale del non perseguire la vera eccellenza….. più ricco di significato non vuol dire più piacevole.’
Steven Kotler

''Nessuna pressione, nessun Diamante ''
Thomas Carlyle

Un testo molto interessante, per chi sia interessato ad accedere alla maestria in un arte o in una disciplina, narra dei passaggi rigorosi per accedere ad un percorso metodico, secondo l’autore, per giungere al flow.

Un analisi metodica di procedure sistemiche quotidiane, basate su un estremo pragmatismo, che spaziano, nelle tematiche più diffuse nell’ambito della motivazione e nella crescita personale, fino ad arrivare al biohacking, tentativo di modificare il proprio stile di vita, attraverso l’utilizzo di diversi metodi che possano in qualche modo, “hackerare” la biologia del proprio corpo per migliorarsi e sentirsi meglio con se stessi sotto ogni profilo, fisico e mentale.

Kotler tenta di ”decodificare” la motivazione, considerando l’impossibile una forma di ”innovazione estrema” , tale percorso si sviluppa da ciò, che è misurabile:
la biologia, dato che la personalità di un individuo è del tutto individuale, e non è misurabile
(fattori genetico, ambientali)

L’intento è proporre una formula, simile alla scienza informatica, l’algoritmo, sequenza di passi per chiunque voglia ottenere risultati coerenti.
Di fatti il linguaggio utilizzato dall’autore sarà improntato ad una terminologia cognitivistico/informatica, con la quale affronterà la questione delle spinte comportamentali, estrinseche ed intrinseche:

Denaro, fama, sesso, curiosità, passione, significato, scopo.
Maestria, autonomia, in relazione alla neurochimica della ricompensa.

La metodica copre ogni singolo passaggio individuando l’equipaggiamento necessario per giungere ad attuare i propri obbiettivi, quando essi saranno identificati con chiarezza, tramite, idonei fattori come la grinta per ottenere una prestazione di eccellenza , peak performance espressa in tutte le sue sfaccettature dalla forza di volontà al mindset, sino alla passione, il self talking, il dialogo interiore, la gratitudine, la mindfulness, per finire con la paura, come elemento motivatore, come sfida da affrontare e non minaccia da evitare

La seconda parte del libro è dedicata all’apprendimento, la mentalità di crescita, i filtri di verità, passando al metodo per imparare ad acquisire nuove competenze, l’intelligenza emotiva, la creatività, e l’hackeraggio della creatività, come far lavorare la neurobiologia a nostro vantaggio anzichè contro di noi, il tempo e il Flow creativo.

L’analisi rigorosa sfocia nella ricerca della creatività,
” una competenza invisibile nascosta all’interno della nostra abilità più antica: la capacità di esplorare e di mettere in atto piani d’azione…”
”essere disposti a correre rischi.. la creatività è sempre un po’ pericolosa.. ma è sostenuta dalla
“passione” del fare, o dal ”piacere” dalla pratica quotidiana’


l’allenamento è la chiave”:
gratitudine, esercizio fisico, mindfulness, giusto sonno.


Diciamo che la lunga serie metodologica, in sintesi, si risolve in un’operatività ampliamente nota agli appassionati di motivazione, che possono trovare in molti autori, tali temi, proposti ,già, molti anni or sono, anche nell’ambito della criticata, in quanto ”non scientifica” new age.

Anche se la rilevanza delle reazioni neurofisiologiche, talvolta, in chiave un pò riduzionista, sembra escludere l’intuito situazionale non riducibile a schemi e protocolli, insomma pur parlando di entusiasmo , c’è poco di approccio ”poetico” o se si vuole poco emisfero destro e molto sinistro, c’è un insistenza sul fatto biologico pur chiamando in causa il flow, come ” uno stato di coscienza in cui ci sentiamo al meglio e diamo il meglio di noi”, come ben formulato da Mihaly Csikszentmihalyi, indubbiamente l’autore , nella sua ottima esposizione, assolutamente consigliabile , delinea un processo programmatico per giungere alla prestazione massima , abbracciando, prevalentemente il pensiero di William James, come molti altri autori, considera gli essere umani , prevalentemente, come”macchine di abitudini”.

Kotler, nel capitolo la scienza del flow, si lancia in un elaborazione seducente ma assai discutibile sugli accostamenti , tra la ”filosofia della prestazione d’eccellenza” nella sua espressione massima di flusso, e il concetto di ‘Übermensch di Nietzsche, tralasciando la poca simpatia del filosofo tedesco nei riguardi dell’evoluzionismo e del positivismo, connette al darwinismo la ”volontà di potenza” come battaglia di realizzazione del sè, dando per scontato una visione assai contrastante tra forza primordiale non riducibile a rigidi schemi razionalistici, probabilmente per Nietzsche la lotta per la volontà di potenza non è adattamento della specie migliore ma rifiuto eroico o titanismo romantico.

Riduzionismo : il comportamento di un sistema complesso può essere completamente descritto come somma dei componenti di tutte le parti

Su cosa sia Coscienza il dibattito è assai ampio ed aperto, ci piace di più ,come sostiene Federico Faggin’ ritenere la coscienza ‘ una dimensione «privata non riducibile ad algoritmi», pensare che sia la capacità di conoscere attraverso un esperienza fatta di qualia, , cioè mediante la sensazione e i sentimenti che portano il significato di ciò che si conosce.”

Confer I qualia  plurale neutro latino di qualis, qualità, attributo, modo sono, nella filosofia della mente, gli aspetti qualitativi delle esperienze coscienti. Ogni esperienza cosciente ha una sensazione qualitativa diversa da un’altra.
Ad esempio, l’esperienza che proviamo annusare una rosa è qualitativamente diversa da quella che cogliamo quando contempliamo La Gioconda di Leonardo. I qualia sono estremamente specifici e caratterizzano essenzialmente le singole esperienze coscienti.

La ricerca dei corpi sottili la pratica dei soffi 氣

不動如山,難知如陰,動如雷震
“Immobile come una montagna, imperscrutabile come l’oscurità, rapido come fulmine e tuono”

孫子 Sunzi, 兵法 Arte della guerra, cap. 7, par. 40.

FORZA PNEUMATICA,  uno stato di rilassamento globale di tutto il corpo con la presenza di uno stato di compressione con una immediata disponibilità all’esplosività..

La compressione dona un senso di pienezza utile da spendere nella combattività
Questa pratica è definibile come un mix ispirato da insegnamenti diversi.
La finalità principale è l’acquisizione di una forza pneumatica e stimolare un generale benessere psicofisico rigenerante.
 QI GONG kiko氣功

Lo 争力 zheng-li è uno stato di equilibrio tra due tensioni.
L’integrazione delle tensioni  concorrenti

“Zheng 争 significa” la lotta tra due rivali “come se stessero combattendo per cogliersi l’un l’altro. Li 力 significa forza.
Se le due forze sono uguali, tra loro si stabilisce un equilibrio.
il concetto pratico di zheng-li 争力 è convogliato nei cinque esercizi
qiu-li 求 力: la ricerca della forza
shi-li 試 力: esperienza forza
zeng-li 増 力: aumenta la forza
fa-li 発 力: esplosione di forza
yong-li 用力: usa la forza nella forma tecnica spontanea

La pratica è delineata da tre principali filoni le posizioni statiche in piedi, le posizioni dinamiche, movimenti fluidi ed esplosivi movimenti e suoni spontanei (flusso libero)
(MFM) Martialia Fluens Motus movimenti marziali di flusso libero per facilitare la rigenerazione psicofisica indurre stati psicofisici di piacevole armonia.
Nell’esecuzione libera si esprimono sequenze miste di discipline varie movimenti spontanei generati che inducono sensazione di liberazione da blocchi psicofisici a fasi più esplosive tipici della boxe delle ombre, a fasi di stato meditativo dinamico che esprimono uno stato di piacevole quiete. Un mix di arti di combattimento e qi gong 氣功
ed altro…Il Ruan KiKo Qi Gong è una libera interpretazione, se bene ispirata fortemente da tradizioni consolidate, di Francesco Dal Pino,dopo innumerevoli anni di pratica e studio.




Tutti gli articoli sul qi gong  氣功
Per informazioni francesco.dalpino@gmail.com
Ringrazia gli insegnamenti del maestro Gianni Canfora, il maestro Kenji Tokitsu, il Maestro di Yi Chuan 意拳 Ilias Calimintzos
il maestro Toshihiko Yayama, ringrazia i suggerimenti dell’amico ed esperto Sergio Specia, e gli stimoli fondamentali suscitati dal reikiessenziale del maestro ed amico Beppe Perteghella, ringrazia inoltre l’amico sinologo Prof. Daniele Cologna per gli approfondimenti sulla cultura del Regno di Mezzo 中国

專氣致柔,能嬰兒乎?
Concentrando il respiro; (soffio vitale, Qi 氣) e sviluppando la morbidezza,柔
puoi essere come un neonato?
道德經 Dao Te Jing
Vedere come un neo/nato avere una nuova visione? Come se tutto sorgesse nell’attimo…

GRAZIE AI MAESTRI Kenji Tokitsu. Toshihiko YayamaChunyi Li歐洲少林寺 Shaolin Temple Europe

Chiarimento sul ideogramma Rei/Ling 靈 in靈氣 REIKI

L’interpretazione  dell’ideogramma  靈 , suscita in alcuni casi un equivoco poichè comunemente, nell’attuale Giappone, lo si trova citato anche come epigrafe mortuaria, ma il significato originario è da ricercarsi con maggiore accuratezza.

 𩆜 in Shuowen : Shuowen Jiezi ( cinese :說文解字; lett . “Discutere di scrivere e spiegare i caratteri”) è un antico dizionario cinese della dinastia Han . E’ così descritto:

composto fono-semantico (形聲, OC *reːŋ ): fonetico霝 ( OC *reːŋ ) + semantico玉 ( “ giada ” ) .

La componente semantica玉(“giada”) può essere sostituita con 巫 (“sciamana”), come nella forma attuale, o con心 (“cuore”) o 示 (“tavoletta commemorativa”) nelle antiche forme di iscrizione in bronzo.

Definizioni attuali

  1.  divinità
  2. anima ; spirito
  3. bara
  4. efficace 
  5. appassionato
  6. agile

Di seguito diamo alcune delucidazioni sul termine che detiene un valore POLISEMANTICO ,come per esempio nella lingua italiana spirito

spirito( persona di spirito/spiritoso) 

Spirito (in senso di atmosfera spirituale)

spirito (indole es spirito libero) 
spirito (alcolico)
spirito (in toscana alcol)

 eccc…
 il termine REI è polivalente, nel contesto di riferimento alla disciplina, detiene un indubbia valenza di tipo esoterico perciò termine attualmente desueto e non comune anche in Giappone .

Troviamo più fonti di riferimento sul termine

L’ideogramma 霊 tama  è la semplificazione dell’antico ideogramma
靈 Rei Spirito, atmosfera spirituale mentre 言 Koto può essere tradotto con parola/discorso.

靈樞 Il perno spirituale o perno genialeperno magico, perno meravigliosoperno numinoso.
Ling 靈 è un ideogramma difficile da tradurre in modo univoco.
Nel Lingshu 靈樞 si parla della relazione fondamentale dell’uomo con il Cielo, tramite gli Spiriti, si dice cioè che le attività terrene sono sempre basate su influssi celesti.
靈樞 Il perno spirituale o perno genialeperno magico, perno meravigliosoperno numinoso.
Ling 靈 è un ideogramma difficile da tradurre in modo univoco.
Nel Lingshu 靈樞 si parla della relazione fondamentale dell’uomo con il Cielo, tramite gli Spiriti, si dice cioè che le attività terrene sono sempre basate su influssi celesti.
Si potrebbe parlare di un trattato di psicologia cinese, se non fosse che la categoria della psiche non è presente nel mondo cinese (nel senso che una divisione tra psiche e soma non viene presentata).
Il tutto viene esposto secondo la dottrina dello yin e dello yang e delle cinque fasi wuxing (五行), le categorie del qi che dal I secolo a.C. sono servite a declinarlo.

靈 Rei/Ling

Atmosfera Numinosa

Non Manifesto (Implicito)

Pura informazione

Atmosfera spirituale


L’ipotesi delle origini sciamaniche del Reiki si attestano sull’interpretazione dell’ideogramma Wu 巫 nella lingua cinese rappresenta lo sciamano/a si presente nella parte inferiore dell’ideogramma Rei/Ling 靈 , la ritualità evocativa e le procedure richiamano parassi di derivazione della cultura sciamanica d’oriente
”Agli albori della Medicina Tradizionale Cinese nel periodo delle ossa oracolari dove abbiamo testimonianza della cura attraverso ”esorcismo” tramite tecniche di movimento fisico ed emissione vocale..”
(confer Medicina Cinese la radice e i fiori corso di sinologia per medici e appassionati Giulia Boschi)


 Si dice che fu Sensei Mikao Usui, ricercatore spirituale praticante di discipline psicofisiche kiko/qi Gong,  di arti marziali che lo riscoprì, al inizio del 1900, lo chiamò Reiki.

Gli ideogrammi che compongono il termine Reiki rappresentano la connessione tra 靈 Rei/Ling energia  universale  (atmosfera, Non Manifesto, implicito Spirito) ki qi 氣 espressione individuale di tale energia.
Sul termine cinese Ling 靈  , se ne trova traccia scritta, con riferimento al suo aspetto funzionale come capacità di proiezione psichica sul mondo esterno, di fatto, il termine Shen  神  (spirito) viene sostituito da Ling  靈, in italiano si traduce in entrambi i casi spirito, ma nell’antica cultura  cinese, si suppone abbia l’aspetto di rilevanza Yin陰, nella filosofia cinese tradizionale, il principio, la forza passiva, negativa, femminile dell’universo, complementare allo yang, come  veicolo che permette l’interazione tra l’energia individuale e l’energia universale.
Nello Shangshu 尚書 (Venerabili documenti, testo noto anche come Shujing 書經, Classico dei Documenti), il Cielo, o “Firmamento” (Tian 天), e la Terra (Di 地) sono definiti padre e madre dei Diecimila esseri (wanwu萬物), tra i quali l’uomo si distingue poiché dotato di una natura spirituale e numinosa (ling 靈, Shangshu 27/23/13).
per amore della conoscenza cordialmente

spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», derivato di spirare:  ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); «alcole» è un termine alchimistico formato partendo dall’accezione di «esalazione»

Pronuncia: ling
“霝” è la prima parola di “spirito” (spirito).
Questo si riferisce alla pioggia che cade (vedi la spiegazione di “Qi, Lin”).
Nei tempi antichi, la gente credeva che quando cade la pioggia, bisogna pregare il cielo e gli dei, e il cuore deve essere sincero. La parte superiore è il “霝” che significa pioggia, e la parte inferiore è lo “shi” che significa l’altare del sacrificio.
Per esprimere sincerità, o aggiungere la parola “cuore” sotto “霝” per formare “, “; e perché gli antichi credevano che “giada” fosse una cosa preziosa e spirituale, oppure aggiungere “giada” sotto “霝” per formare “, ” .

Più tardi, pregare il cielo per la pioggia divenne la professione del clero, e la persona impegnata in questa professione era “strega”, quindi Xiao Zhuan aggiunse “strega” sotto “霝” per formare “spirito”. “Shuowen”: “Ling, strega spirito. Giada serve gli dei. Da giada, suono. Spirito, o da strega.” Questa parola semplificata è “spirito”.
L’immagine mostra la forma di “pittogramma calligrafia e pittura”

读音:líng
“霝”是“靈” (灵)的初文。本指落雨(见“霝、霖”释文)。古时人们认为落雨需要向上天和神祈求,内心要真诚,即所谓“心诚则灵” ,于是便出现“” 。 上边是表示落雨的 “霝” , 下边是表示祭祀的神台 “示” 。 为表示心诚, 或在“霝”下加 “心”字成“、 ” ; 又因古人认为 “玉”是珍贵并有灵性的东西, 或在 “霝”下加 “玉” 成“、 ” 。 后来向天求雨成为神职人员的专业,从事这种专业的人是“巫” ,于是小篆又在“霝”下加“巫”而成“靈” 。《说文》: “灵,灵巫。以玉事神。从玉,霝声。靈,或从巫。”今简化字作 “灵” 。

图为 “象形字书画” 造形

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