Immaginizione, Evocazione, attacchi di panico, oltre la Paura.

“Una tecnologia abbastanza evoluta nei suoi effetti
non è dissimile da una magia”
Arthur C. Clarke

Estremamente interessante la Teoria del dr. Giorgio Nardone, per quanto riservata a professionisti del settore apre nuove strade ad antiche tecniche evocative.

Secondo il parere di Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta italiano, fondatore ad Arezzo insieme a Paul Watzlawick, il CTS Centro di Terapia Strategica, autore di numerosi saggi tradotti in varie lingue e di libri di carattere divulgativo destinati al grande pubblico, uno dei massimi esponenti della Scuola di Palo Alto, nella problematica del disturbo fobico ossessivo esiste un quadro di riferimento relativo ai repertori di azione messi in atto costantemente da coloro che ne sono afflitti.
Secondo tale teoria, coloro che sono coinvolti in questi disturbi, attuano soluzioni che costruiscono il problema e lo mantengono. Coloro che hanno paura tendono ad evitare le situazioni che gli generano tale stato d’animo, l’evitamento se reiterato per un lungo periodo, da un lato protegge dal problema evitando di esporsi , dall’altro dimostrando che l’individuo non è in grado di affrontare il problema, abbassa la fiducia nelle proprie risorse (autostima) generando un vortice di ulteriori atti di evitamento confermando l’incapacità personale. Ulteriore strategia auto-sabotativa messa in atto da coloro che si trovano in questa problematica è la richiesta di aiuto e rassicurazione da altri, in modo diretto o indiretto, con un effetto altrettanto non risolutivo, suscitando da un lato un falsa sensazione di sicurezza, ma confermando la propria incapacità.
L’elemento scatenante di maggior rilievo è generato dal tentativo di controllare il problema a livello cognitivo, con azioni di auto convincimento che scatenano maggior timore di perdere il controllo , il voler mantenere il controllo ne induce la perdita.
Ispirato da Seneca, come ama narrare il dottor Nardone, e da altri autori moderni, ha congeniato una tecnica di esperienza emozionale correttiva, evocare la paura e provare l’effetto opposto, calandosi volontariamente nella propria paura patologica, un processo, che potremmo definire ,di catabasi κατάβασις “discesa”, di κατα- “giù” e βαίνω “andare”, una addestramento, esercizio quotidiano di ritiro in se stessi , calandosi ,deliberatamente e volontariamente, nelle proprie peggiori fantasie rispetto alla paura, evocando il massimo della paura, lasciandosi andare a tutto ciò che viene. Il processo viene sostenuto da terapeuti con l’apporto della comunicazione suggestiva ipnotica, usando la persuasione.

Evovcare lat. evocare, propr. «chiamare fuori», comp. di e-e vocare «chiamare»

Immaginazione dal lat. imaginari, lat. tardo imaginare, der. di imago -gĭnis «immagine»
alcuni filologi sostengono un possibile origine da in me mago agere, in me agisce il mago, colui che ha il potere di utilizzare le immagini.

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