Fulmine, o diamante, che distrugge tutti i tipi di ignoranza, indistruttibile, principio di liberazione spirituale e mentale sul quale si basa la filosofia tibetana.
Il Dorje rappresenta infatti la fermezza di spirito ed il raggiungimento di un’elevata virtù trascendentale in grado di guidare verso la Verità, distruggendo l’inconsapevolezza.
Appare come uno scettro, può essere singolo o doppio: riferito al fulmine, tipico di numerose civiltà orientali, è paragonato al Martello meteorico di Thor, al fulmine e scettro di Zeus; arma indistruttibile per le divinità adirate, è potere spirituale per gli dei pacati.
Il Dorje viene spesso utilizzato durante i riti di meditazione come simbolo dell’unione tra la Verità Relativa, rappresentata dalle esperienze della vita quotidiana, e la Verità Assoluta, uno stato dell’essere che si vive in unità con la natura e con tutto ciò che ci circonda. Quando invece durante la meditazione si utilizzano sia il Dorje sia la Campana, la Volontà è quella di bilanciare la parte maschile e quella femminile delle cose, per raggiungere la chiarezza spirituale.
Ogni parte della struttura del Dorje ha un suo preciso significato, in particolare le due estremità sferiche, che oltre a rappresentare sunyata, शून्यता cinese 空 la primordiale struttura dell’universo, simboleggiano le due parti in cui è suddiviso il cervello.
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