載營魄抱一,能無離乎?專氣致柔,能嬰兒乎?滌除玄覽,能無疵乎?愛民治國,能無知乎?天門開闔,能為雌乎?明白四達,能無知乎?生之、畜之,生而不有,為而不恃,長而不宰,
是謂玄德。
道德經 X, 10 Dao De Jing
載營魄抱一
Portando e nutrendo la tua anima sensibile e abbracciando l’uno , puoi non separartene?
oppure
Puoi nutrire i soffi vitali e abbracciare l’uno senza separazione?
(interpretazione personale ispirata da anni di pratica di QI GONG kiko氣功 )
Concentrando il respiro (soffio vitale, Qi 氣) e sviluppando la morbidezza,柔(ideogramma presente i molte composizioni di termini marziali )
puoi essere come un neonato?
purificando e ripulendo la visione profonda, puoi essere macchia?
Amando il popolo e governando lo stato, puoi restare nel non sapere?
Aprendo e chiudendo le porte del cielo, puoi essere il femminile?
Illuminando i quattro angoli del mondo, puoi attenerti al non agire?
genera e alleva, genera senza possedere, agisci senza contare sui risultati, coltiva senza impadronirti
questa è detta ”la virtù nascosta”
confer Augusto Shantena Sabbadini
Note
PO E HUN
Secondo l’antica filosofia e secondo le credenze tradizionali antiche cinese vi sono due o forse più tipi diversi di anime:
魄 po è l’anima che non lascia il corpo dopo la morte , è l’anima sensibile, yin, 陰, terrestre, corporea, il fantasma del defunto, vegetativa o animale
魂 hún l’anima spirituale, etereo, yang 陽
Esistono alcune controversie sul numero di anime in una persona; per esempio, una delle tradizioni all’interno del Daoismo propone una struttura animica del sanhunqipo 三 魂 七 魄 ; cioè “tre hun e sette po “.
”Quando un feto inizia a svilupparsi, è (a causa di) il [ po ]. (Quando quest’anima gli ha dato una forma) allora arriva la parte Yang, chiamata hun . Le essenze ([ qing ] 情 ) di molte cose ( wu 物 ) danno poi forza a queste (due anime), e così acquisiscono la vitalità, l’animazione e l’allegria ( shuang 爽 ) di queste essenze.
Così alla fine sorgono spiritualità e intelligenza ( shen ming 神明 ). ”
(Needham e Lu )
Gli antichi cinesi credevano generalmente che la vita umana individuale consistesse in una parte corporea e in una parte spirituale. Il corpo fisico fa affidamento per la sua esistenza sul cibo e sulle bevande prodotte dalla terra.
Lo spirito dipende per la sua esistenza dall’invisibile forza vitale chiamata ch’i , che viene nel corpo dal cielo. In altre parole, respirare e mangiare sono le due attività di base con cui un uomo mantiene continuamente la sua vita. Ma il corpo e lo spirito sono governati ciascuno da un’anima, vale a dire il p’o e il hun .
Loewe spiega con una metafora della candela;
lo xing fisico è lo “stoppino e la sostanza di una candela”, il po spirituale e il hun sono la “forza che tiene accesa la candela” e la “luce che emana dalla candela”.
Lo Yin po e lo Yang hun erano correlati con le credenze spirituali e mediche cinesi.
Hun 魂 è associato con shen 神 “spirito; dio” e po 魄 con gui 鬼 “fantasma; demone; diavolo”
(Michael Carr )
Il testo medico del Lingshu Jing (circa 1 ° secolo a.C.) applica spiritualmente la teoria della “Cinque fasi” di Wu Xing agli “organi” di Zang-fu , associando l’ anima hun al fegato (medicina cinese) e al sangue, e l’ anima po con il polmone ( Medicina cinese) e respiro.
柔 ROU il concetto, che detiene un risvolto nella pratica di alcune discipline 柔 Ju, in giapponese, gentilezza, adattabilità, cedevolezza, morbidezza elemento rilevante nelle discipline quali il judo 柔道 la via della cedevolezza e nel jūjitsu 柔術 la tecnica della cedevolezza, anche il termine ruan
è caratterizzato da un simile intento, principi fondamentali nel 太極拳 tàijíquán nel Qigong kiko氣功 e nell’ aikido合気道
Molti versi si riferiscono alle pratiche dell’arte di nutrire la vita dei seguaci del Dao道 導引 DaoYin e QI GONG kiko氣功 pratiche legate alla Alchimia nèidān 內丹 “elisir / alchimia interna” e wàidān 外丹 alchimia esterna內丹 術 le “arti della coltivazione della medicina interna”
Nel segreto del fiore d’oro , 金花的秘密 libro sulla meditazione e l’alchimia cinese, tradotto da Richard Wilhelm e commentato da Carl Jung.
Allude a una metafora secondo la quale ognuno di noi è obbligato a svegliarsi, ad aprire la propria coscienza verso la luce, un’apertura primordiale simbolizzata attraverso il fiore d’oro, un centro di potere dove tutto circola e trascende.” la dottrina richiede solo la pratica della concentrazione mentale.. i principianti soffrono di due tipi di problema : l’oblio e la distrazione, un modo per superarli è semplicemente lasciar riposare la mente sul respiro, il respiro è la mente, la mente respira…”
”Quando mantieni la presenza mentale solo allora hai libertà….”
Il maestro Zhao Bichen (趙 避 塵) praticante molto noto di “neidan” (内丹)la coltivazione della consapevolezza attraverso “l’interno” del corpo, insieme a una reale consapevolezza del qi così come è distribuito in tutto il sistema. A questo proposito, l’interno del corpo viene percepito (attraverso la meditazione) come un numero di cavità o spazi vuoti. Il meccanismo di respirazione mantiene il gonfiamento e lo sgonfiamento di queste cavità con il qi. La consapevolezza diventa così sottile che anche il più piccolo dei movimenti all’interno del corpo viene chiaramente percepito. Il qi attraversa il corpo attraverso l’azione del respiro interno e del respiro esterno, viaggiando con il sangue attraverso le arterie e le vene. Il Qi viaggia anche simultaneamente intorno e oltre le arterie e le vene e non può essere limitato alle loro strutture fisiche.
”L’uomo vive e muore per questa immateriale vitalità spirituale; vive quando è presente e muore quando si disperde. Quindi si dice:
“Lo spirito senza vitalità non fa vivere un uomo; e la vitalità senza spirito non lo fa morire. ” Lo spirito prenatale nel cuore è la natura e la vitalità prenatale nell’addome inferiore è la vita; solo quando lo spirito e la vitalità si uniscono, si possono ottenere risultati reali. ”
L’idea di agire senza risultati. 為而不恃 l’azione del saggio è conforme solo al Dao
”Tu hai diritto soltanto all’azione, e mai ai frutti che derivano dalle azioni. Non considerarti il produttore dei frutti delle tue azioni, e non permettere a te stesso d’essere attaccato all’inattività.”
।।2.47।।कर्तव्यकर्म करनेमें ही तेरा अधिकार है फलोंमें कभी नहीं। अतः तू कर्मफलका हेतु भी मत बन और तेरी अकर्मण्यतामें भी आसक्ति न हो।
Krishna कृष्ण
Il Beato, II: 47 Bhagavadgītā “Il canto del divino”भगवद्गीता episodio del poema epico Mahābhārata.