εὐδαιμονία (eudaimonìa), bene (εὖ èu) con spirito guida- sorte (δαίμων dàimōn), "essere divino", "genio", o coscienza", eudemonia essere in compagnia di un buono spirito, il proprio destino...






La pratica non potrà, mai, essere solamente un addestramento finalizzato ad un pragmatico fine, resta sempre una tensione, un ponte verso l'Assoluto , anche se inconsapevolmente , è l'espressione del desiderio di infrangere le barriere, il limite metafisico per gettarsi nel Oltre.... E' il brivido dell'ignoto nel mantra della ripetizione costante

Una ricerca dell’Oltre che, per paradosso ,deve tenere presente il concetto/archetipo classico di Misura
“Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citaque nequit consistere rectum”.
C’è una misura nelle cose; vi sono precisi confini, oltre i quali non può sussistere il corretto (equilibrio).
Orazio
κατά μέτρον secondo giusta misura la felicità/realizazione/individuazzione (eudaimonìa) “buona” (eu) realizzazione, secondo misura (katà mètron), del proprio dàimon, della propria “passione” o “vocazione” più profonda.
Meden Agan greco μηδεν ἄγαν, "niente di troppo", il cui equivalente latino è ne quid nimis ,scolpito, secondo la tradizione, nel tempio di Apollo in Delfi e attribuito al dio stesso o a vari sapienti dell’antichità Agire ma non essere posseduti dall'azione , agire ma non essere posseduti dal fine....

