Ombre lunari notturne

La sera, un bel plenilunio chiaro.
Quando, con una luce come questa, si delineano sul terreno i contorni delle siepi, dei recinti, delle fronde e di altre figure, a volte ci assale uno stato d’animo che coniuga la paura all’incanto.
Spesso mi sono chiesto da che cosa dipenda, e credo sia così perché in questi giochi di ombre le forme nel contempo si svelano e si spiritualizzano. Entrano in un ordine più elevato, nell’invulnerabilità che abita le loro sagome.
Le cose appaiono nella loro cifra matematica, immateriali e al tempo stesso possenti.
Entriamo con timore in questa griglia d’ombra e, attraversandola, ci sembra di disporre di una forza spirituale notturna.
Intanto però tratteniamo il respiro – se qualcuno pronunciasse ora una parola magica, saremmo irrimediabilmente banditi dalla materia.

(da Nota di diario del 20 aprile 1940, Friedrichstal, pp. 116-117)
Ernest Jünger

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