Ibis redibis non morieris in bello

Si narra che ibis, redibis non morieris in bello (Alberico delle Tre Fontane, Chronicon) sia il responso dato dalla Sibilla a un soldato andato a consultare l’oracolo sull’esito della propria missione.

Come tutti i responsi oracolari, è volutamente ambigua (“sibillina”, appunto) nasconde una duplice interpretazione, a seconda di come si vuole usare la punteggiatura.

Se, infatti, si pone una virgola prima di “non” (ibis, redibis, non morieris in bello), il significato del responso è “Andrai, ritornerai e non morirai in guerra”

Se, invece, la virgola viene spostata dopo la negazione (ibis, redibis non, morieris in bello), il senso risulta essere sovvertito nel suo contrario: “Andrai, non ritornerai e morirai in guerra”.

Nel linguaggio moderno, l’espressione “essere un ibis redibis” si utilizza nel caso di documenti ufficiali, circolari, decreti e leggi che risultino oscuri, ambigui, cavillosi e fuorvianti.

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