Esistono molti modi di concepire la difesa personale, e nello specifico l’autodifesa femminile, ma alla base vi è la necessità di padroneggiare poche, chiare ed efficaci tecniche… sia sul piano fisico che sul piano psicologico emozionale….

Affrontare seriamente le problematiche relative alla sicurezza personale femminile comporta un ampia conoscenza di fattori, a vario livello, certamente non assimilabili in un breve corso , per certi aspetti, anzi una seria ed adeguata preparazione necessiterebbe di un costante addestramento.

L’apprendimento tecnico in una situazione dinamica situazionale altamente mutevole come un contesto di difesa personale, impone innumerevoli variabili imprevedibili.
L’addestramento necessita di un graduale apprendimento per assimilare schemi motori di coordinamento ed automatismo.
La ripetizione sistematica genera un movimento automatico che libera la coscienza e facilita la reattività necessaria all’azione.
Le praticanti sperimentano gradualmente l’approccio al contatto fisico e al confronto/scontro con un possibile ed eventuale aggressore, imparando a gestire le proprie emozioni in un processo graduale e sistematico di apprendimento, che include un’ampia parte di preparazione atletica cardiovascolare oltre ad un adeguato risveglio delle potenzialità psicofisiche di reattività e di riattivazione dell’atteggiamento vitale naturale di resilienza e combattività.
Le tecniche prevedono l’impostazione pugilistica, l’utilizzo degli arti inferiori calci e ginocchiate, e degli arti superiori gomiti (derivati dalla thai boxe ed altre discipline), svincolamenti da prese e tecniche di base di lotta, simulazione di aggressione e simulazioni di pressing con panico
Durante l’apprendimento si utilizzano diversificate strumentazioni guantoni da boxe per imparare a colpire in sicurezza;
guantini da mix martial arts per utilizzare anche la prensilità
approccio alla mano non guantata.

Il metodo prevede l’utilizzo esercitazioni ai sacchi focus dinamici e sessioni di sparring con praticanti esperti di sesso maschile che si prestano a essere bersagliati da colpi, evitando e schivando gli attacchi al fine di far apprendere un reale impatto su un aggressore superando le inibizioni culturali psicologiche del colpire un essere umano.
Sono previste sperimentazioni con pressing psicologico e seminari di
addestramento all’attitudine mentale (teoria del predatore/predato).

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