La paura é la nostra gelida compagna di viaggio il coraggio è il fuoco che la scioglie
Nulla Die Sine linea Discipline Arti Miti Simboli
La paura é la nostra gelida compagna di viaggio il coraggio è il fuoco che la scioglie
Vita militia est
NULLA DIE SINE LINEAAmo combattere e sono onorato di poter condividere questa passione con individui che provano lo stesso brivido di euforia εὐφορία ed entusiasmo ἐνϑουσιασμός nei loro occhi frementi di Furor e nel loro cuore infiammato dalla mischia fuori dal tempo, viviamo ed incarniamo gli ARCHETIPI insopprimibili senza Tempo
Sono GRATO alla Vita di poter praticare ancora con lo stesso Fuoco Eterno di sempre dalle steppe alle lande desolate, sulle scogliere nei boschi o nel profondo delle foreste…. Grazie fratelli e sorelle d’arme e di sangue
Gli Dei Marziali ierofanie del Tutto vi benedicano
Saldo lo Spirito la mano sia Forte e la Quiete Interiore vi accompagni nella lotta
Ogni colpo che tiraiamo sia forza per vincere le paure che ci spengono
Ogni colpo che prendiamo sia l’ Onore di chi non si arrende fino alla fine
Oggi ogni mio singolo arto e segmento era provato dal dolore ma qualcosa di antico mi ha avvolto in una Magia, ciò mi commuove e mi lascia stupito L’invisibile agisce in modo impensabile.
La tecnica di esecuzione dello chassé bas, colpo sferrato sia con l’arto inferiore avanzato che arretrato sugli arti inferiori dell’avversario dirigendosi come bersaglio dal busto sino alla tibia, utilizzando il tallone o la pianta del piede, denota un antica origine attestata in una statuetta di un lottatore di pancrazio , statuetta in bronzo raffigurante un lottatore presso il Louvre, dopo essere stato scoperto a Autun, in Saône-et-Loire, reso con particolare verve, con la muscolatura imponente , generata delle lunghe ore dedicate all’allenamento intensivo. La testa appare quindi proporzionalmente piccola rispetto al resto del corpo.
La faccia gonfia, con grandi orecchie staccate, porta i segni di ripetuti combattimenti. L’acconciatura è quella dei lottatori professionisti di origine orientale, i capelli sono placcati e riportati in un unico stoppino sulla parte superiore del cranio. Questo stoppino, chiamato cirro.
Questo calcio, oltre che in fase d’attacco, è molto utile in difesa, dato che si può bloccare l’avversario durante l’esecuzione di un calcio. In questo caso è anche chiamato arresto. Gli chassé possono essere eseguiti anche saltati, oppure effettuando un passo in avanti con la gamba arretrata, che passa dietro alla gamba avanzata: in questo lo chassé diventa incrociato. Un particolare tipo di chassé è quello tornante: il colpo viene eseguito dopo una rotazione sulle punte, e viene portato con la gamba arretrata. Può essere eseguito in risposta ad un fouetté dell’avversario, dopo averlo parato in modo tale da spazzare via la gamba dell’avversario.
Le origini di questa disciplina, sono ancora oggi abbastanza oscure si suppone nata secondo alcuni storici nei quartieri più poveri di Parigi secondo altri nel porto di Marsiglia, inizialmente come arte di difesa personale e sviluppatasi nell’aristocrazia francese durante i primi anni dell’ottocento, è divenuta col tempo anche uno sport da combattimento, in francese il termine “savate” significa infatti “ciabatta” e questo nome si riferisce alle ciabatte che i marinai francesi indossavano abitualmente all’epoca della sua nascita.
Per molti storici fu Michel Casseux maestro di armi , detto Pisseux, l’inventore della savate e del bastone da combattimento. Si dice che l’autore Alexandre Dumas fils (1824-95) – figlio di Alexandre Dumas père (che ha scritto “i tre moschettieri”) – e il poeta romantico francese, Théophile Gautier (1811-72), abbiano preso lezioni di tale disciplina.
Louis Leboucher è uno dei maestri più importanti del XIX secolo in Francia, nel 1843 pubblica il primo Trattato di Canne in 25 lezioni e successivamente nel 1844 il primo trattato di Boxe Française et Anglaise.
Per molti il creatore della Boxe Française fu Charles Lecour che, allievo di Michel detto Pisseux, imparò prima la Savate poi la Boxe inglese e le fuse insieme dando vita appunto alla Boxe Française.
Da menzionare l’opera di diffusione di Luigi Carmine, autore del Trattato di “Box libera” ossia difesa personale nel 1869 Milano, nonchè l’apporto fondamentale del Maestro Italo Manusardi.