Arjuna comincia ad agire, a combattere,e non sa cosa avverrà di lui,
nè dei suoi compagni, nè dell’esito della battaglia o del futuro del suo popolo.
Ma sapere questo è il compito del Divino, del “conoscitore del campo”
All’essere umano in realtà compete solo di agire,cioè di vivere, all’interno della Straordinaria Manifestazione in cui si dispiega la sua Vita.
La vittoria e la sconfitta sono la stessa cosa nell’istante che si agisce senza riflettere nei frutti del proprio atto. Staccati e lotta senza desiderio,non ti ritirare nella solitudine,la rinuncia non e’ sufficiente, devi agire, pero’ l’azione non deve dominarti, in piena azione devi permanere libero da attaccamenti,devi imparare a vedere con gli stessi occhi il cumulo di terra e la montagna di oro, la vacca e la salvia,il cane e l’uomo che sbrana il cane, esiste un’altra intelligenza aldila’ della mente, il Dharma trascende la compassione l’azione di fare del bene in questo mondo, si tratta di agire a beneficio dell’anima, indipendentemente da quello che il mondo abbia bisogno.
Bhagavadgītā devanāgarī भगवद्गीता