Le tre soluzioni di Julius Evola (Arya edizioni Genova) è il terzo libro dedicato dall’autore al filosofo oltre Evola e il Buddhismo (1995) e Evola e Dante (2014).

Una raccolta di scritti imprescindibile per gli appassionati ed i cultori del ‘‘magico barone”, con una velata nostalgia, ed un distacco critico maturo, sempre rispettoso del percorso del dialogo con ”il maestro immaginario’‘ ricco di spunti di riflessione ”in un mondo di agitazione e di nebbia”.
Ogni passaggio affrontato nella raccolta, lascia aperte riflessioni pur essendo accuratissimo nelle puntualizzazioni.
Una narrazione che oscilla tra la dimensione verticale, ‘‘l’esistenzialismo esoterico” del filosofo, ed una dimensione orizzontale, le soluzioni rivolte agli anarca ribelli.
Le tre soluzioni rivolte ai tipi umani archetipali : il “Ribelle ascetico” che segue una via dove si “mantengono sotterraneamente le linee di vetta. non appartengono a questo mondo. Pur essendo sparsi sulla terra e spesso ignorandosi a vicenda sono uniti invisibilmente e formano una catena infrangibile nello spirito tradizionale” , vi e poi chi necessita di essere orientato a “prepararsi allo slancio che porti oltre l’onda ultima”,una sorta di nichilismo attivo , un attivismo teso a forzare i tempi della decadenza, ed in fine, il tipo umano che “cavalca la tigre”, colui che sceglie di ”opporsi lentamente, tenacemente ” e che con alacre sforzo, tenda di far rivivere la Sapienza.
L’autore si spinge poi in altri territori delineando, altri racconti dalle riflessioni sul rapporto di libertà, tra l’individuo e le comunità umane, in relazione ‘‘al divenire cosmico, e storico’‘ , passando , alla visione di Evola e le donne, scivolando sull’operatività alchemica, dove la metafisca è vista come ‘‘stato dell’essere non legato allo spazio e al tempo…. dimensione in cui l’esperienza può realizzare una coscienza…”
fino ad approdare all”’ Evola mithraico ”e procedere trattando, altri temi giungendo a narrazioni molto personali…. sincronicità inaspettate, intravvedendo ”una chiave ermetica”di interpretazione dei fatti, e mostrandoci come il ”maestro immaginario” abbia seminato influenze, anche su personaggi, impensabili della cultura e del cinema, lontani da ambienti più accoglienti.
Confidando che l’autore non mantenga le sue premesse della raccolta
” Con questo libro si chiude un ciclo”
‘‘Colui che appare anormale rispetto all’ambiente esterno è probabile che sia lui il ”normale”, che in lui esista un resto di energia vitale integra….”
L’arco e la Clava