Seguaci del Tao 道


Dao via, strada, cammino; tracciare un cammino, condurre, connettere; corso d’acqua o condotta; via da seguire, principio guida, norma, dottrina; seguire una dottrina, essere adepto di una disciplina; il Dao, la Via; modo di procedere, arte, metodo; opera magica o tecnica; potere dell’indovino, del mago o del re; reggere, governare; discorso, dire, insegnare, parlare, spiegare, esprimere, comunicare; sapere, essere consapevole. 
道可道,非常道
Dao ke dao fei Chang Dao
Il Dao di cui si può parlare non è l’eterno Dao
Dao detto Dao non è Dao
Lao Tzu 老子Tao Te Ching 道德 經

Il termine “daoismo” è usato nei testi che trattano la Cina per coprire un’ampia varietà di fenomeni, dalla classificazione bibliografica di testi filosofici – che includono Zhuāngzǐ, Laozi ed altri lavori – a vaghi modi di sentire: l’amore per la natura, la ricerca della libertà personale, la concomitante antipatia per l’ordine sociale ispirato dal confucianesimo, una antipatia scambiata e condivisa, nel corso della storia della Cina, da un numero di ex funzionari eremiti e delusi. In quest’ottica il daoismo ed il confucianesimo devono essere visti come i poli yin e yang del pensiero cinese. Praticamente ogni figura della storia della società cinese, che non possa essere identificato come confuciano, è adatto ad essere considerato daoista. Questi ultimi comprendono quindi guaritori, mistici, terapeuti-intellettuali, sciamani, alchimisti, ricercatori dell’immortalità, figure provenienti dalla religione popolare che riuscivano a trovare menzione nelle storie dinastiche, ed anche i pochi confuciani che, alla fine delle loro vite, si allontanavano dalla società e trovavano conforto in uno dei lavori filosofici, classificati dal punto di vista bibliografico come daoisti, od anche nella religione daoista stessa.
Stephen R. Bokenkamp, Early Daoist Scriptures

TAOISMO

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