Non raggiungeremo mai la nostra totalità, se non ci assumiamo l’oscurità che è in noi, poiché non c’è corpo che, nella sua totalità, non proietti un’ombra, e questo non in virtù di certi motivi ragionevoli, bensì perché è sempre stato così e perché tale è il mondo.
Carl Gustav Jung
Gli ”strati’ profondi della psiche perdono la loro unicità individuale quando si ritirano sempre più nell’oscurità ”Giù in fondo” ovvero quando si avvicinano al sistema funzionale autonomo essi diventano sempre più collettivi fino a universalizzarsi ed estinguersi nella materialità del corpo, ovvero delle sostanze chimiche.
Il carbone del corpo è semplicemente carbone
Per cui ” in fondo” la psiche è semplicemente ”mondo”
不動如山,難知如陰,動如雷震 “Immobile come una montagna, imperscrutabile come l’oscurità, rapido come fulmine e tuono”
Sunzi, Arte della guerra, cap. 7, par. 40.
IL NOSTRO INTENTO
Suscitare Potenzialità
Risvegliare il Profondo
Addestrarsi al combattimento
Facilitare processi catartici
Stimolare il recupero del equilibrio psicofisico
Immergersi nel profondo rilassamento potenziando il proprio livello di motivazione.
ψυχή = soffio, alito, soffio vitale, respiro fresco, freddo; ò ψύχω = soffiare, respirare, raffreddarsi (forma media e passiva). ò ἄνεμος (anemos) = vento, soffio. Il latino animus significa originariamente “sospiro”, “tensione faticosa”.
Nell’era dell’ intelligenza artificiale ,dell’ingegneria genetica, del realtà aumentata, del trapianto del cervello , qualcuno sente ancora il bisogno di porsi queste domande…
dottor Corrado Malanga Ricercatore Universitario Presso Dipartimento di Chimica dell’università di Pisa.
Fabio Marchesi scienziato e ricercatore indipendente, inventore e scrittore
Giorgio Cerquetti scrittore. Dal 1968 vive tra l’Italia, gli Stati Uniti, l’Africa e l’India, dove ha potuto approfondire la conoscenza del sanscrito, dello Yoga e della meditazione.
Antonio Pala Dottore in Psicologia ad indirizzo Applicativo Psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico
Nella weltanschauung del mondo greco era un fenomeno di incontro con il metafisico esperito tramite un rito magico con cui si entrava in contatto con le anime dei morti per chiedere loro auspici e presagi per il futuro
La parola è usata per indicare tradizionalmente il libro XI dell’Odissea, in cui si narra l’episodio dell’evocazione dell’indovino Tiresia, compiuta da Ulisse prima di discendere nel regno dei morti; per analogia, nel VI dell’Eneide, che, riprendendo il tema omerico,si narra la discesa di Enea nel Averno per consultare, con la scorta della Sibilla cumana, il padre Anchise. Eracle intraprende una Catabasi καταβασις, un viaggio verso gli Inferi,Ovidio nelle Metamorfosi , narra della καταβασις di Orfeo.
Jung narra del “viaggio notturno sul mare, la discesa nell’ombelico del Mostro viaggio all’inferno” e della καταβασις catabasi ,discesa nel mondo inferiore, in modo quasi interscambiabile, metafore per “una discesa nei caldi, oscuri orizzonti dell’inconscio, un viaggio verso l’inferno e la morte”, νέκυια, deriva di νέκυς, forma arcaico di νεκρός ”morto”.
In molti culti e pratiche è necessario che l’iniziato vengametaforicamente smembrato, ucciso per tornare alla Vita, come nel viaggio sciamanico.
Jung cominciò a sperimentare intenzionalmente vari stati di coscienza alterata provocando consapevolmente i propri incontri con figure numinose.
Un giorno meditando sulle sue paure
”poi mi abbandonai. Improvvisamente fu come se il terreo sprofondasse, nel vero senso della parola, sotto i miei piedi e precipitassi in una profondità oscura”
Amo combattere e sono onorato di poter condividere questa passione con individui che provano lo stesso brivido di euforia εὐφορία ed entusiasmo ἐνϑουσιασμός nei loro occhi frementi di Furor e nel loro cuore infiammato dalla mischia fuori dal tempo, viviamo ed incarniamo gli ARCHETIPI insopprimibili senza Tempo
Sono GRATO alla Vita di poter praticare ancora con lo stesso Fuoco Eterno di sempre dalle steppe alle lande desolate, sulle scogliere nei boschi o nel profondo delle foreste…. Grazie fratelli e sorelle d’arme e di sangue
Gli Dei Marziali ierofanie del Tutto vi benedicano
Saldo lo Spirito la mano sia Forte e la Quiete Interiore vi accompagni nella lotta
Ogni colpo che tiraiamo sia forza per vincere le paure che ci spengono
Ogni colpo che prendiamo sia l’ Onore di chi non si arrende fino alla fine
Oggi ogni mio singolo arto e segmento era provato dal dolore ma qualcosa di antico mi ha avvolto in una Magia, ciò mi commuove e mi lascia stupito L’invisibile agisce in modo impensabile.
Conducendo degli studi accurati, un gruppo di neuroscienziati inglesi ha composto un brano che potrebbe indurre un stato di profondo rilassamento, tramite particolari combinazioni di elementi musicali, che pare facilitino variazioni nel battito cardiaco ,nella pressione arteriosa e riducano notevolmente il livello di stress.
“Weightless” , letteralmente tradotta “senza peso”, del trio britannico Marconi Union realizzata nel 2011 in collaborazione con la British Academy of Sound Therapy proprio con lo scopo di creare un’atmosfera il più possibile adatta al rilassamento
Rilasciare tensioni emotive
Sentirti di buon umore EUTONIA
Aumentare il tuo livello di energia 氣 QI KI
Ridurre gli effetti negativi dello stress
Il brano dura otto minuti, è strumentale e secondo gli studi ad esso connessi, ha ridotto l’ansia degli ascoltatori del 65 per cento, attraverso tecniche come la variazione della scansione temporale che inizia a 60 battiti al minuto e diminuisce gradualmente fino a 50.
I riferimenti agli effetti rasserenanti della musica sono ampiamente diffusi nei testi letterari greci sin dalle origini. Insieme con tale constatazione empirica, si sviluppa l’idea che la musica, nelle forme dell’“incantesimo cantato” ἐπαοιδή epodè
Confermando una correlazione diretta tra musica, cuore e sistema circolatorio, il cuore adatta la sua velocità aumentando o diminuendo le pulsazioni, il brano non ha una struttura ripetitiva ma varia in modo da distogliere il cervello da eventuali previsioni
La danza pirrica ebbe il più grande sviluppo a Sparta, Σπάρτη Λακεδαίμων Probabilmente derivata dai riti organizzati per celebrare le vittorie di guerra e veniva eseguita da giovani, sia come danza individuale sia in gruppo, con armi e armature e con movenze che simulavano le posizioni di attacco e di difesa, accompagnate dalla musica del flauto.
Questa danza era finalizzata ad esercitare i combattenti aumentandone l’agilità prima della battaglia in cui dovevano confrontarsi con il nemico.
Il capo dei guerrieri era infatti anche il capo dei danzatori.
In seguito, la danza divenne una pantomima di imitazione del combattimento, più vicina a una forma di spettacolo. Platone, nelle Leggi, descrive questa danza come una mimica guerriera che rappresenta i differenti momenti del combattimento; iniziava con alcune parate eseguite sia tornando indietro lateralmente, sia indietreggiando, sia saltando, sia abbassandosi. Era eseguita sia da danzatori singoli, sia da due danzatori che si fronteggiavano l’uno all’altro, sia in gruppo numeroso. In questa forma si trattava di una danza schermata, o meglio, di una scherma organizzata che introduceva una nota di virile bellezza nelle feste spartane dei Dioscurie in altre feste come le Gimnopedie e le Grandi e Piccole Panatenaiche.
Secondo Louis Séchan, il termine deriverebbe dal nome dall’aggettivo πυρρός, rosso, la pirrica sarebbe allora la “danza rossa”, il colore vermiglio del sangue.
Πυρρίχιος χορός. Τελετή λήξης Πανελλήνιας Άσκησης Εφέδρων «ΜΑΚΕΔΟΝΟΜΑΧΟΣ» Στην Λύρα ο Κώστας Τυρεκίδης, και στο νταούλι ο Νίκος Καλογερίδης. Ο Πυρρίχιος είναι ο αρχαιότερος Eλληνικός πολεμικός χορός. Οι χορευτές χορεύαν κρατώντας ασπίδα και δόρυ και φορώντας περικεφαλαία. Για την δημιουργία του υπάρχουν τρεις μυθικές εκδοχές: 1) Κατά τη διάρκεια της βασιλείας του Κρόνου, πριν τις Τιτανομαχίες και ενώ ο Ζευς ήταν ακόμα βρέφος, οι Κουρήτες χόρευαν τον πυρρίχιο γύρω του κάνοντας δυνατό θόρυβο με τα όπλα και τις ασπίδες τους για να μην ακούσει ο παιδοκτόνος Κρόνος το κλάμα του. 2) Στην πολιορκία της Τροίας, ο Αχιλλέας, πριν κάψει το νεκρό Πάτροκλο, χόρεψε τον Πυρρίχιο πάνω στην πλατφόρμα των καυσόξυλων πριν παραδώσει τον Πάτροκλο στη νεκρική πυρά (πυρά – Πυρρίχιος). 3) Ο Πύρρος (γιος του Αχιλλέα) κάτω από τα τείχη της Τροίας, χόρεψε σε αυτό τον ρυθμό, από τη χαρά του για το θάνατο του Ευρύπυλου (Πύρρος – Πυρρίχιος). Όποια και αν ήταν η μυθική «καταγωγή» του Πυρρίχιου, το σίγουρο είναι ότι τον χόρευαν από τον Εύξεινο Πόντο μέχρι την Κύπρο και την Κρήτη, ενώ οι Σπαρτιάτες τον θεωρούσαν ένα είδος πολεμικής προπόνησης και τον μάθαιναν από μικρά παιδιά. Για τον Πυρρίχιο βρίσκουμε αναφορές στον Όμηρο και τον Ξενοφώντα. Στις μέρες μας, τον σύγχρονο πυρρίχιο έχουν κληρονομιά οι Πόντιοι, σε μία μορφή που ίσως πλησιάζει την πύρριχη χωρίς οπλισμό, με άνδρες (οι γυναίκες απαγορευόταν να χορέψουν
Abari Ἄβᾱρις Ὑπερβόρειος, Ábaris Hyperbóreios e Aristea di Proconneso, Ἀριστέας τοῦ Προκονησίου, leggendari ἱερόμαντές ieromanti , ϑαυματουργόι taumaturgi e sacerdoti di Apollo
Platone (Carmide 158C) li classifica «i medici Traci» i quali praticavano una medicina che cercava in primo luogo di curare l’anima per mezzo di «incantamenti» ἐπαοιδοί epodoi
Il potere magico della musica – ben noto nella tradizione greca fin da Omero, come mostra il termine ἐπαοιδή – è nella maggior parte dei casi inteso come ‘potere essenzialmente ‘calmante’ nei confronti di dolori e malattie’. Tale caratterizzazione si ritrova anche nel pitagorismo più antico, che elabora la concezione della musica-medicina nel senso di ‘una primigenia terapia musicale delle passioni e affezioni dell’animo, sviluppata dalla filosofia successiva nella c.d. teoria dell’ethos musicale’…
Aristea visse ai tempi di Creso e di Ciro nella cinquatesiama olimpiade (580_577)
Dicono che l’anima di costui quando voleva abbandonando il corpo usciva fuori e tornava di uovo indietro.
Secondo il lessico Suda, Σοῦδα o Σουίδα enciclopedia storica del X secolo scritta in greco bizantino riguardante l’antico mondo mediterraneo. Abari venne in delegazione ufficiale dal paese degli Iperborei ad Atene al tempo della terza Olimpiade.
Il Suda attribuisce, inoltre, un certo numero di libri ad Abari, compreso un volume degli Oracoli Scitici in esametri, una teogonia in prosa, un lavoro sulle purificazioni ed un poema su Apollo presso gli Iperborei
«la leggenda di Abari affonda pienamente le radici nelle genuine e antiche credenze religiose degli Sciti»…
«Abari è uno sciamano, o piuttosto l’archetipo mitico di uno sciamano».
Karl Meuli filologo svizzero. Professore all’Università di Basilea.
Eric Dodds, filologo, antropologo e grecista irlandese, nel volume I Greci e l’irrazionale ipotizza che Abaris appartenesse alla cultura sciamanica.
Il viaggiare nell’aria sopra una freccia è una particolarità che si ritrova sovente nella descrizione dei poteri degli sciamani del nord, come pure la capacità di vivere senza alimentarsi.
”Non racconto in vero, riguardo ad Abari, che si dice essere stato Iperboreo, il discorso secondo cui portò in giro per tutta la terra la freccia, senza mangiare nulla.
Erodoto 4,36
Dodds ipotizza che Abaris e Aristea di Proconneso, siano il ponte e il legame tra la cultura greca e lo sciamanesimo delle culture subartiche.
I greci e l’irrazionale – Eric R. Dodds
”E l’anima uscita fuori dal corpo vagava nell’etere come un uccello..
Asseriva che la sua anima abbandonando il corpo e volando via direttamente verso l’etere attraversava la terra…” Massimo di Tiro 10,2 e 38 3b
è l’invasamento che li rende capaci di tanto ecco la follia di Apollo all’opera.
l’estasi apollinea è uscire fori da sè
l’anima abbandona il corpo e rimasta libera va all’esterno….
Platone afferma riguardo Apollo e i suoi seguaci
“in verità scoprì l’arte del tiro con l’arco la medicina, la divinazione”
si pò ricostruire per questi personaggi uno sfondo favoloso, un quadro sciamanico
Confer Giorgio Colli “La Sapienza Greca”
I riferimenti agli effetti rasserenanti della musica sono ampiamente diffusi nei testi letterari greci sin dalle origini. Insieme con tale constatazione empirica, si sviluppa l’idea che la musica, nelle forme dell’“incantesimo cantato” ἐπαοιδή epodè e del peana, sia in grado di curare i mali.
Da questi aspetti della musicoterapia, strettamente connessi con religione e magia, nasce, a partire dai Pitagorici, la riflessione sull’efficacia psicagogica della musica, alla quale si riconosce un’affinità con l’anima che ne determina l’effetto terapeutico: agendo come catarsi, la musica controlla le emozioni, “corregge” le disposizioni caratteriali e influenza i comportamenti individuali.
Le testimonianze sui casi di terapia musicale appaiono pertanto come efficaci “exempla” della ricchezza di risorse offerte dalla musica, che – curando insieme l’anima e il corpo – instaura quella visibile compostezza in cui si riflette pienamente l’equilibrio psico-fisico dell’individuo.
La medicina delle Muse. La musica come cura nella Grecia antica Antoietta Provenza Università degli studi di Palermo
« Socrate diceva che il compito dell’uomo è la cura dell’anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che poi oggi l’anima venga interpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Socrate per esempio non si pronunciava sull’immortalità dell’anima, perché non aveva ancora gli elementi per farlo, elementi che solo con Platone emergeranno. Ma, nonostante più di duemila anni, ancora oggi si pensa che l’essenza dell’uomo sia la psyche. Molti, sbagliando, ritengono che il concetto di anima sia una creazione cristiana: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell’anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi. Che poi i primi pensatori della Patristica abbiano utilizzato categorie filosofiche greche, e che quindi l’apparato concettuale del cristianesimo sia in parte ellenizzante, non deve far dimenticare che il concetto di psyche è una grandiosa creazione dei greci.
L’Occidente viene da qui. »
(G. Reale, Storia della filosofia antica, Vita e pensiero, Milano 1975)
Il mito del carro e dell’auriga (o della biga alata), tratto dal Fedro di Platone, introduce alla teoria platonica della reminiscenza dell’anima, un fenomeno che durante la reincarnazione produce ricordi legati alla vita precedente.
Racconta di una biga su cui si trova un auriga, personificazione della parte razionale o intellettiva dell’anima (logistikòn).
La biga è trainata da una coppia di cavalli, uno bianco e uno nero: quello bianco raffigura la parte dell’anima dotata di sentimenti di carattere spirituale (thymeidès), e si dirige verso l’Iperuranio; quello nero raffigura la parte dell’anima concupiscibile (epithymetikòn) e si dirige verso il mondo sensibile.I due cavalli sono tenuti per le briglie dall’auriga che, come detto, rappresenta la ragione: questa non si muove in modo autonomo ma ha solo il compito di guidare.
« Si raffiguri l’anima come la potenza d’insieme di una pariglia alata e di un auriga. Ora tutti i corsieri degli dèi e i loro aurighi sono buoni e di buona razza, ma quelli degli altri esseri sono un po’ sí e un po’ no. Innanzitutto, per noi uomini, l’auriga conduce la pariglia; poi dei due corsieri uno è nobile e buono, e di buona razza, mentre l’altro è tutto il contrario ed è di razza opposta. Di qui consegue che, nel nostro caso, il compito di tal guida è davvero difficile e penoso.
La meditazione dinamica Marziale è una particolare tecnica di meditazione che fa uso del movimento corporeo e di azioni catartiche, movimenti e suoni spontanei indotti dalla pratica, movimenti e tecniche marziali, per raggiungere un momento di quiete interiore e di pieno contatto con sè stessi.
L’obiettivo finale della meditazione dinamica è consentirci di sperimentare il silenzio interiore, un momento profondo di “allineamento” in cui siamo pienamente in noi stessi, centrati . Non ci si siede in posizione del loto cercando l’immobilità, ma si utilizza piuttosto il movimento portandolo ad un dinamismo intenso , sino alla perdita di controllo di superficie, portando l’organismo in uno stato non ordinario e non consueto è possibile, generarequello stato di vuotoche consente il manifestarsi di una nuova consapevolezza.
Come sosteneva anche il provocatorio maestro Osho le meditazioni attive sono più efficaci di quelle passive, perchè, nella società frenetica moderna,una meditazione seduta, in molti casi, ci espone a grande frustrazione, richiedendo la repressione totale degli istinti legati al movimento mentre un tipo di meditazione che parte dal movimento, dalla tensione può far raggiungere il rilassamento profondo.
Meditazione è una lezione di consapevolezza, di assenza di pensiero, di spontaneità, di essere totalmente nella tua azione, all’erta, consapevole… OSHO
Non date tutta la vostra attenzione alla mente e al mondo esterno. A tutti i costi concentratevi su ciò che state facendo, ma cercate anche di percepire allo stesso tempo il corpo interiore, se possibile. Rimanete radicati interiormente. Quindi osservate come questo modifichi il vostro stato di consapevolezza e la qualità di ciò che state facendo. Percepire il corpo interiore Eckhart Tolle
Nell’esecuzione libera si esprimono sequenze miste ispirate a discipline e movimenti spontanei, che inducono sensazione di liberazione da blocchi psicofisici, in alternanza di fasi più esplosive tipiche della boxe delle ombre, a fasi di stato meditativo dinamico, che esprimono uno stato di piacevole quiete.
(MFM) Martialia Fluens Motus® è un addestramento di alternanza di movimenti lenti, fluidi ,veloci ,elastici in flusso libero di azione per facilitare la rigenerazione psicofisica e indurre stati psicofisici di piacevole armonia. Nell’esecuzione libera si esprimono sequenze miste ispirate a discipline e movimenti spontanei, che inducono sensazione di liberazione da blocchi psicofisici, in alternanza di fasi più esplosive tipiche della boxe delle ombre, a fasi di stato meditativo dinamico, che esprimono uno stato di piacevole quiete. Un mix di arti di combattimento, Qi gong 氣功 , yoga योग ed altro.