Ricordati che l’egemonico (principio direttivo, sovrano interiore) diventa invincibile, quando si rivolge a sè stesso e si accontenta di sè, e non faccia niente che non voglia, anche se la suo opposizione è irragionevole . Quanto più lo sarà , allora esprimerà un giudizio con razionalità e ponderatezza? per questo la mente libera da passioni è un baluardo: l’uomo non ha niente di più forte dove rifugiarsi ed essere per sempre inespugnabile.
Chi non l’ha inteso è ignorante, chi l’ha inteso e non vi si rifugia, un infelice.
Affrettati a ricorrere alla tua facoltà sovrana, a quello dell’universo, e quello di costui.
Al tuo per farne una mente giusta , a quello dell’Universo , per ricordarti di che cosa tu sei parte, a quello di quest’uomo ,per sapere se la sua ignoranza o ragionata deliberazione, e insieme per tener conto del fatto che è un tuo parente. (IX, 22)
“Penetra pure entro le loro facoltà sovrane e vedrai chi sono i giudici che ti fanno paura; e che genere di giudici sono per sè stessi IX, 18
ἡγεμονικόν EGEMONICON principio sovrano forza interiore cosciente e dominatrice, capacità di calmo autodominio, di equanimità e di distacco, rifugio interiore.
”L’egemonikòn è concepito come un foro interiore, uno spazio interno in cui trovare rifugio e, in analogia, tale rifugio può trovarsi nell’egemonikòn universale.”
”La correlazione fra i due princìpi ha una netta somiglianza con quella vedica e delle Upanishad fra àtman e bràhman, fra scintilla divina individuale e principio spirituale universale. ”
“Non considerare le cose assenti come se ci fossero già, ma, fra le presenti, scegli quelle più favorevoli e grazie a queste ricordati di come le cercheresti, se non ci fossero.”
“Se sei afflitto da qualche causa esterna, non è questa ciò che ti molesta veramente, ma il giudizio che ne dai, e questo sì, puoi annullarlo immediatamente”.
“Le nostre azioni possono essere ostacolate, ma non può esserci impedimento alle nostre intenzioni o alla nostra disposizione d’animo. Perché possiamo modificarci e adattarci. La mente adatta e converte ai suoi scopi gli ostacoli al nostro agire. L’impedimento all’azione fa progredire l’azione. Ciò che sta sulla strada diventa la strada”.
XX,Libro V
Sotto certi aspetti, l’uomo è per noi tutto ciò che ci è più vicino, perché, nei nostri rapporti con i nostri simili, dobbiamo far loro del bene e tollerarli; ma poiché l’uomo ostacola l’adempimento dei miei doveri personali, allora l’uomo diventa per me un essere indifferente, ogni cosa, come potrebbe essere, sia il sole, sia il vento, sia qualsiasi animale.
Anche loro, in certi casi, possono fermare la mia attività; ma, in fondo, questi non sono veri ostacoli alla mia volontà e alle mie disposizioni morali, perché posso sempre o astrarmi dalle cose o dar loro un’altra svolta. Il pensiero, infatti, trasforma tutto ciò che ostacolava la nostra attività e lo utilizza per il suo primo scopo; e allora ciò che ti ha impedito di agire facilita la tua azione; ciò che ti ha ostacolato ti aiuta a percorrere quella stessa strada.
“E ricordati inoltre che ognuno di noi vive solo questo breve istante che è il presente, il resto è già vita passata, o incerto avvenire. Breve è quindi il tempo che ognuno di noi vive”. (Libro III, 10)
“Alcuni vanno alla ricerca di luoghi in cui ritirarsi, in campagna, al mare o sui monti, e anche tu hai l’abitudine di desiderare ardentemente tutto questo. Però è quanto mai sciocco, dato che puoi in ogni momento tu lo voglia, ritirarti in te stesso.Perché in nessun luogo più tranquillo e calmo della propria anima ci si può ritirare; soprattutto se si hanno dentro di sé i principi tali, che , al solo contemplarli, si acquista una perfetta serenità” (Libro IV, 3)
Negli esercizi fisici, un tale può averci graffiato con le unghie o, nel suo slancio, dato un colpo con la testa, ma noi non ci mostriamo indignati, nè ci offendiamo , nè sospettiamo che da quel momento voglia tenderci qualche insidia, stiamo in guardia ,certo, non però come se fosse un nemico ,e neppure con diffidenza, ma lo evitiamo garbatamente. così dobbiamo comportarci anche in tutte le circostanze della vita: sorvoliamo su molti guai che ci vengono da chi è come un compagno d’allenamento, giacchè è possibile, come dicevo, schivarlo senza diffidenza nè odio.
Tutto è opinione, e questa dipende da te. Quando vuoi, quindi, sopprimi l’opinione e, come chi ha doppiato il promontorio, troverai bonaccia, calma degli elementi e un golfo al riparo dei flutti.
Quindi, dunque, mettete da parte tutto il resto, e aggrappatevi saldamente solo a questi pochi punti.
Ricorda sempre anche che l’unico tempo che viviamo è solo il presente, cioè un momento impercettibile; e che, per le altre parti della durata, o le abbiamo vissute, o non sappiamo mai se dobbiamo viverle.
È quindi ben poco che il tempo che ognuno di noi vive; il misero angolo della terra dove abitiamo è molto piccolo. Anche questa fama ci sopravvive pochissimo, anche se prendiamo quella che dura di più.
E questa stessa fama è dovuta solo alla successione di questi poveretti, che moriranno tra un momento e che non si conoscono, lungi dal poter conoscere qualcuno che è morto da tanti anni.
XVII La durata della vita dell’uomo è solo un punto il suo essere è in un flusso perpetuo; le sue sensazioni sono solo oscurità. Il suo corpo, fatto di tanti elementi, è facile preda della corruzione; la sua anima è un uragano; il suo destino è un oscuro enigma; la sua gloria sciocchezze. In una parola, tutto ciò che riguarda il corpo è un fiume che scorre; tutto ciò che riguarda l’anima è solo sogno e vanità; la vita è una lotta e il viaggio di un estraneo; e l’unica fama che ci attende dopo di noi è l’oblio. Chi può guidarci in mezzo a tante insidie? C’è una sola guida, una sola, è la filosofia
E la filosofia è far sì che il genio che è in noi resta puro da ogni macchia e danno, più forte dei piaceri o delle pene, agendo in nessun modo con leggerezza, falsità o finzione, senza alcun bisogno di sapere cosa fa o non fa un altro, accettando eventi di ogni genere e il destino che gli capita, come un’emanazione dalla fonte da cui egli stesso proviene, e soprattutto, in attesa, in uno stato d’animo dolce e sereno, la morte, che prende per la semplice dissoluzione degli elementi di cui tutto l’essere è composto. Ora, se, per gli elementi stessi, non è affatto dannoso mutarsi perennemente l’uno nell’altro, perché guardare con un occhio fioco al mutamento e alla dissoluzione di tutte le cose? Questo cambiamento è conforme alle leggi della natura; e in quello che fa la natura, non c’è mai niente di sbagliato.
Inoltre chi parla di uomini dovrebbe, come da un punto di vista privilegiato in alto, guardare a volo d’uccello le cose della terra, nelle sue adunanze, eserciti, allevamento, i suoi matrimoni e separazioni, le sue nascite e morti , il frastuono del tribunale e il silenzio del deserto, le molteplici razze barbare, le sue feste e lutti e mercati, il miscuglio di tutto questo e la sua ordinata congiunzione di contrari.
48. Nobile è questo detto di Platone. Inoltre chi parla di uomini dovrebbe, come da un punto di vista privilegiato in alto, guardare a volo d’uccello le cose della terra, nelle sue adunanze, eserciti, allevamento, i suoi matrimoni e separazioni, le sue nascite e morti , il frastuono del tribunale e il silenzio del deserto, le molteplici razze barbare, le sue feste e lutti e mercati, il miscuglio di tutto questo e la sua ordinata congiunzione di contrari.
Quindi, dunque, mettete da parte tutto il resto, e aggrappatevi saldamente solo a questi pochi punti.
Ricorda sempre anche che l’unico tempo che viviamo è solo il presente, cioè un istante impercettibile; e che, per le altre parti della durata, o le abbiamo vissute, o non sappiamo mai se dobbiamo viverle.
È quindi ben poco che il tempo che ognuno di noi vive; il misero angolo della terra dove abitiamo è molto piccolo. Anche questa fama ci sopravvive pochissimo, anche se prendiamo quella che dura di più.
E questa stessa fama è dovuta solo alla successione di questi poveretti, che moriranno tra un momento e che non si conoscono, lungi dal poter conoscere qualcuno che è morto da tanti anni.
“occorre anche osservare le cose terrene come da un luogo elevato si guarda verso il basso: mandrie, eserciti, campi coltivati, matrimoni, divorzi, nascite, morti, clamore di tribunali, terre deserte, popolazioni barbariche varie, feste, lamentazioni, mercati, tutto questo gran miscuglio e l’armonioso ordine che nasce dagli opposti.” [A Se Stesso ,VII, 48]
Inoltre chi parla di uomini dovrebbe, come da un punto di vista privilegiato in alto, guardare a volo d’uccello le cose della terra, nelle sue adunanze, eserciti, allevamento, i suoi matrimoni e separazioni, le sue nascite e morti , il frastuono del tribunale e il silenzio del deserto, le molteplici razze barbare, le sue feste e lutti e mercati, il miscuglio di tutto questo e la sua ordinata congiunzione di contrari.
Impermanenza Transitorietà di tutte le cose
“Pensa continuamente all’insieme di tutto il tempo e l’insieme di tutta la sostanza; pensa che ogni singola parte non è, rispetto alla sostanza, che un semino di fico, e un giro di trapano rispetto al tempo.” [A Sé Stesso, X, 17]
[II,9,1] Bisogna sempre ricordare questo: quale sia la natura del cosmo; quale sia la mia natura e in quale relazione questa stia con quella; quale parte di quale cosmo essa sia; che nessuno può impedire di fare e di dire sempre ciò che è conseguente con la natura della quale sei parte