Simbolismo REIKI 靈氣 SEI HEIKI 聖平氣

Molte possono essere le interpretazioni del simbolismo REIKI 靈氣 poichè esistono differenti stratificazioni filosofiche e culturali, e molteplici visioni esperienziali e non pochi dissidi tra scuole differenti.

Notevole scoglio interpretativo è indubbiamente la trascrizione dei fonemi ,dall’origine di un concetto-semantico alla traslitterazione,  come per esempio per ciò che concerne la traslitterazione fonetica dai kanji 漢字 ai Kana  termine generico per indicare i due sillabari fonetici giapponesi hiragana (平仮名) e 
katakana(片仮名).
Si svilupparono dagli ideogrammi di origine cinese conosciuti in Giappone con il nome di kanji (漢字, pronuncia cinese “hanzi”), in alternativa o in aggiunta a questi; la parola kana significa “carattere prestato”, perché derivato dal kanji.
L’invenzione dei kana è tradizionalmente attribuita a Kūkai, monaco buddista vissuto tra l’ottavo e il nono secolo d.C.空海), ricordato dopo la sua morte anche con il titolo onorifico di Kōbō-Daishi (弘法大師) (774 – 835) artista, fondatore in Giappone della scuola buddista Shingon 真言( dal cinese “vera parola”, traduzione del sanscrito mantra) una delle principale scuole Mikkyo 密教 (traduzione Insegnamenti segreti) buddhismo esoterico/segreto gli insegnamenti segreti  possono essere rivelati unicamente a iniziati.
La raccolta di insegnamenti e pratiche che alla fine divennero noti come Mikkyo ebbe i suoi primi inizi nelle tradizioni esoteriche dell’India e della Cina ,Tibet, include pratiche sciamaniche, meditative, riti e mantra, sutra e formule tantriche magico-religiose jumon 呪文 e molto altro.

Confer  

Mantra devanāgarī: मन्त्र che indica, nel suo significato proprio, il “veicolo o strumento del pensiero o del pensare”, ovvero una “espressione sacra” e corrisponde ad un verso del Veda, ad una formula sacra indirizzata ad un deva, ad una formula mistica o magica, ad una preghiera, ad un canto sacro o a una pratica meditativa e religiosa.
La nozione di mantra ha origine dalle credenze religiose dell’India ed è proprio delle culture religiose che vanno sotto il nome di Vedismo, Brahmanesimo, Buddhismo, Giainismo, Induismo e Sikhismo.

Seiheiki 聖平氣

聖 sei  ( hiragana せ い , rōmaji sei )

santo, sacro

平 気 (氣) heiki   Hiragana へいき

calma

             ‘una possibile interpretazione ”spirito imperturbabile” condizione che la pratica Reiki induce favorendo la chiarezza di visione”
Giuseppe Perteghella

透過溫柔的雙手自己與親愛之人

Abbi cura di te e delle persone care con le mani gentili

Sono presenti altre interpretazioni formalmente molto diverse come quella proposta da Di Nicholas Pearson ed altri in cui si pone l’accento sulla correzione di comportamenti ”inadeguati” tramite un mantra o un kototama evocativo.

confer Reiki Ryoho: Manuale di Shoden e Okuden Di Nicholas Pearson

Una fonte PROBABILE di questo simbolo è frequente nei templi buddisti.
‘Kiriku ‘ – uno  shuji o ‘seme’ shittan 悉曇 bonji 梵字 sillabe-seme बीज bīja usati dai buddhisti Mikkyo come facilitatori  meditativi.

Si suppone che nella simbologia靈氣 Il bijia ह्रीः  hrih, associato sia ad Amitabha (Amida) che ad Avalokiteshvara (Kannon) indichi la completezza derivante dall’unione di Saggezza e Compassione, che conduce alla Corretta Azione.

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Le sei sillabe del mantra Oṃ Maṇi Padme Hūṃ nei caratteri della lingua tibetana posti come petali di un fiore di loto. I colori corrispondenti hanno dei profondi significati religiosi. Al centro del fiore è posta la sillaba Hrīḥ sillaba della compassione.

ཨོཾ་མ་ཎི་པ་དྨེ་ཧཱུྃ   

Oṃ Maṇi Padme Hūṃ è strettamente relazionato alla figura del bodhisattva della compassione Avalokiteśvara (cinese Guānyīn, giapponese Kannon, tibetano Chenrezig).

Chenrezigthangka

Questo mantra è formato da una sequenza di sei sillabe sacre (tib. ཡིག་དྲུག་, yig drug) che vengono pronunciate dal praticante, profondamente concentrato sull’essenza del bodhisattva che sta per invocare. Queste sei sillabe sono accompagnate ad una settima, Hrīḥ, sillaba della compassione.

Il suo significato è fortemente simbolico al di là della sua traduzione letterale e viene raccomandato in tutte le situazioni di pericolo o di sofferenza, o per aiutare gli altri esseri senzienti in condizioni di sofferenza.

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Amitābha Buddha  sanscrito Amitābhaḥ (अमिताभ), letteralmente
Luce ābhā senza fine amita
Amitābha è un Buddha che possiede infiniti meriti in virtù delle numerose buone azioni compiute durante le sue innumerevoli vite come bodhisattva (è quindi un Buddha completo, come il Gautama Buddha); ormai da tempo al di fuori del saṃsāra, vive nella “Pura Terra” (sanscrito Sukhāvatī, cinese 净土 pinyin Jìngtŭ) che si trova oltre l’Occidente, al di là dei confini di questo mondo.
Grazie alla forza dei Voti da lui giurati quando era un bodhisattva, Amitābha conserva la possibilità di far rinascere coloro che lo invocano in questo Paradiso Occidentale, dove possono studiare il Dharma sotto la sua guida e quindi diventare bodhisattva e poi Buddha a loro volta, scopo finale di ogni anima nel buddhismo Mahāyāna.

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