‘‘Il segreto di ogni disciplina è la pratica” Francesco Dal Pino
Il 靈氣 Rei Ki è una disciplina che si colloca nel piano “del sentire, del percepire” atmosfere, campi bioenergetici , luoghi, esseri viventi.
靈氣 disciplina e pratica per accedere a stati di quiete per essere più centrati Per favorire rilassamento profondo Per percepire il qi ki 氣 Per sentire le atmosfere d’interiorità Stimolare “visione interna” Per entrare nel Non ordinario
La maggior parte di individui che sperimentano direttamente, provano un piacevole grado di rilassamento profondo, altri entrano in stati profondi non ordinari, un silenzio insolito e non descrivibile, non pochi giovano di un miglioramento dello proprio stato di equilibrio psicofisico.
Riuscire a descrivere un’esperienza di profondità interiore o di insight è cosa assai ardua, si entra nel dominiodell’ineffabile e del non verbale, non si può definire con concetti o con parole, non si può esprimere adeguatamente…
E’ un esperienza intima e assolutamente individuale.
La maggior parte di coloro che provano l’attivazione o iniziazione, sperimentano stati gradevoli e profondi di quiete, accompagnate da una maggior sensibilità e percezione, per alcuni è un esperienza molto profonda dai risvolti assai soggettivi. La scuola Dojo Ruanutilizza il termine Attivazione, intesa come attivazione di campo/dominio del sentire, percepire in modo più intenso, tramite un rito/procedura svolto dal Reiki Master.
Il 氣 KI QI Prana प्राण Pneuma πνεύμα o energia si manifesta in noi, tuttavia, solo nella pratica continuativa e costante del sentire, si percepisce uno stato un’atmosfera profonda.
A livello concettuale si possono fare dei distinguo tra energia e pura Informazione relativa all’interpretazione del termine REI 靈 Rei/Ling (atmosfera, Non Manifesto, implicito, Spirito) e alcune teorie (origine animistico sciamnica, origine buddista ) ma si tratta di ipotesi la pratica è l’unica fonte di esperienza.
Nello Shangshu 尚書 (Venerabili documenti, testo noto anche come Shujing 書經, Classico dei Documenti), il Cielo, o “Firmamento” (Tian 天), e la Terra (Di 地) sono definiti padre e madre dei Diecimila esseri (wanwu萬物), tra i quali l’uomo si distingue poiché dotato di una natura spirituale e numinosa (ling 靈, Shangshu 27/23/13).
Nella storia dell’umanità in molti luoghi ed epoche si è praticato l’utilizzo di apporre le mani e di interagire con le energie vitali, forse nell’intento di prendersi cura di sé stessi ed altri mossi dall’empatia e dalla compassione.
Stele in onore di Mikao Usui
先生 Sensei Mikao Usui fu il fondatore del disciplina REIKI attigendo alla cultura giapponese che oltre ad avere caratteristiche autoctone (vedi 神道 Shinto) è sempre stata caratterizzata da un atteggiamento sincretistico ed ecclettico
(Dàojiào 道教, gli insegnamenti del Tao, DharmaVinaya , 法律 fǎlǜ, Buddismo, 密教 Mikkyō sue varianti esoteriche, Zen 禅)
Nonostante esistano numerose scuole reiki e innumerevoli varianti è innegabile il suo radicamento nella cultura dell’estremo oriente , significativo ne è l’utilizzo di ideogrammi per definire il simbolismo. Uno stralcio di esempio, di un fenomeno alquanto più complesso:
Sul simbolo Hon Sha Ze Sho Nen
SHO NEN (giapponese) 正念 Zheng Nien (in cinese) Retta presenza mentale è il settimo raggio del “Nobile ottuplice sentiero” Si dice che Buddha Shakyamuni trasmise, nel suo primo sermone, l’insegnamento della dottrina del “Nobile ottuplice sentiero” intendendo offrire ai suoi discepoli il percorso di liberazione dall’ ignoranza.
Come attestato anche da Frank A. Petter, ricercatore che ha vissuto lungamente in Giappone per studiare la disciplina, la pratica include toccare con appoggio delle mani, massaggiare, picchiettare, accarezzare, soffiare, osservare con intensità, trasmettere tramite mudra, meditare, respirare Reiji…